Ottant’anni e non dimostrarli

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    In principio c’è stato silenzio e raccoglimento, poi tutto è continuato con uno splendido abbraccio, con gli alpini tra la gente. È questa la sintesi e l’essenza delle celebrazioni che gli alpini abruzzesi hanno splendidamente organizzato a Teramo per commemorare l’80º anniversario di fondazione della Sezione Abruzzi che conta oggi oltre 10.000 soci, un quarto dei quali iscritti come amici degli alpini.

     

    Sabato sera il Silenzio è suonato per ricordare i Caduti, durante la cerimonia al monumento in viale Mazzini e in piazza Orsini, accanto al Municipio e allo splendido Duomo romanico del 1158, dedicato a Santa Maria Assunta e a San Berardo, patrono della Città.

    I reparti in armi della 93ª compagnia del battaglione L’Aquila e la fanfara della brigata Taurinense hanno reso gli onori al Labaro dell’ANA e alla gloriosa Bandiera di guerra del 9º reggimento alpini, comandato dal colonnello Franco Federici, che ha sfilato fino al Municipio. Domenica l’abbraccio della gente si è, se possibile, ancor più intensificato. In migliaia hanno applaudito le diecimila penne nere che hanno sfilato nel lungo corteo per le vie di Teramo.

    Decine i gonfaloni e i rappresentanti dei Comuni del territorio, una nutrita rappresentanza di crocerossine, tanti i gagliardetti e i vessilli, sopra tutti quello della Sezione Abruzzi, sormontato da un’imponente aquila e scortato dal presidente Antonio Purificati. I grazie e gli applausi sono stati più intensi al passaggio dei volontari della Protezione civile ANA che tanto hanno fatto per il territorio e la popolazione abruzzese.

    Il corteo si è sciolto in piazza Martiri della Libertà, dove erano presenti le autorità: il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il presidente nazionale ANA Corrado Perona, accanto al presidente della Sezione Abruzzi Antonio Purificati e al capogruppo di Teramo Antonio Di Carlo che ha fatto gli onori di casa.

    Il sindaco Maurizio Brucchi ha consegnato al colonnello Federici la pergamena e le chiavi della Città, conferendo ufficialmente al 9º Alpini la cittadinanza onoraria di Teramo: Io e i miei uomini ha rimarcato il col. Federici siamo orgogliosi e fieri di questo riconoscimento che si estende a tutti coloro che hanno servito la Patria nelle nostre file. Voglio ricordare i nostri Caduti, quelli in Russia, ma anche il maresciallo capo Luca Polsinelli caduto in Afghanistan . Paese in cui gli alpini del 9º saranno nuovamente impegnati, nell’aprile del 2010, quando avvicenderanno i paracadutisti della Folgore .

    Gli ha fatto eco il presidente Perona, rammentando le belle parole che poco prima don Paolo Solidoro, cappellano del 9º Alpini, aveva detto durante la S. Messa: La penna degli alpini ci deve far salire in vetta e dall’alto guardare le bellezze del Creato. Caro colonnello ha proseguito Perona noi siamo i padri dei suoi soldati, che oggi proseguono la nostra tradizione, spezzata dalla scelta di sospendere la leva. Io ero nella 93ª compagnia, proprio quella presente qui oggi, e dico a voi bocia, da qualsiasi parte d’Italia veniate, di custodire nel cuore questa Compagnia e la penna che portate .

    Una tradizione quella alpina che, come ribadisce il presidente della Sezione Purificati (quattordici anni di servizio nel btg. L’Aquila ), in Abruzzo ha un’inversione di tendenza nei numeri rispetto alla media nazionale: La nostra Sezione da sempre lavora per il bene altrui e la giornata di ieri a Fossa ne è un esempio. Qui la gente lo sente: i nostri gruppi e i soci alpini crescono ogni anno invece di diminuire e questo affetto che sentiamo intorno a noi è il ringraziamento più bello .(m.m.)

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    Pubblicato sul numero di dicembre 2009 de L’Alpino.