Il centro, le piazze e i palazzi razionalisti

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    Una passeggiata per la città di Latina alla scoperta delle sue caratteristiche piazze e costruzioni in stile razionalista non può che iniziare dalla sua piazza principale: Piazza del Popolo. È dominata dall’edificio comunale, il municipio progettato dall’architetto Oriolo Frezzotti nei primissimi anni Trenta. Gli elementi architettonici utilizzati per il palazzo del Comune ricordano un nobile caseggiato rurale al quale sono stati aggiunti elementi del repertorio classico, e per caratterizzarne il ruolo si realizza proprio nel centro la possente torre civica.

    L’edificio è posto sul lato nord della piazza mentre sugli altri tre fronti, quasi a dialogare tra loro, sono posti altri palazzi in armonia con lo stesso linguaggio architettonico. Il portico al piano terra, il sistema trabeato pilastro trave, il trattamento del paramento murario, il basamento degli edifici, i cornicioni, il portale, il pilastro rivestito, il setto murario ritagliato sono tutti elementi che vengono innestati sugli edifici che conservano comunque autonomia figurativa.

    La torre è posta leggermente in avanti rispetto al filo della costruzione, figurativamente si dilata a cercare una base d’appoggio più poderosa, contaminando i due livelli del palazzo (il piano terra e quello superiore), si stacca dal prospetto per proseguire isolata a sezione quadrata, emblema e rappresentazione del potere, una volta del podestà, oggi del sindaco. L’edificio del lato sud era destinato a servizi (albergo Italia e bar Osteria) oggi è sede di uffici del Comune; nel lato est l’Intendenza di Finanza. Il passaggio dalla piazza verso il suo lato ovest consente invece l’accesso all’edifico postale.

    Un grande e ben riuscito esempio di architettura dell’epoca. Progettato dal celebre architetto Angiolo Mazzoni fu costruito in occasione della fondazione dell’allora Littoria ed inaugurato insieme alla città il 18 dicembre 1932. La costruzione si poneva, prima di un intervento del ’34, a chiusura della strada che univa Piazza del Quadrato con la Piazza del Popolo. La costruzione oggi osservabile è il frutto di vari interventi. Nel 1963 infatti venne realizzato un edificio con struttura portante in calcestruzzo armato dopo la contestata demolizione quasi totale della parte costruita nel 1932.

    Questo grande intervento snaturò radicalmente l’opera originaria concepita da Mazzoni, anche se ancora oggi sono riscontrabili le pregevoli caratteristiche originarie. Dopo la breve deviazione si può tornare indietro attraversare la Piazza del Popolo per dirigersi verso l’altra piazza centrale di Latina. Percorsi pochi metri lungo la via Diaz si giunge a Piazza della Libertà. La seconda Piazza della città è dominata dall’edificio del Governo, oggi sede della Prefettura e della Provincia di Latina. Sull’altro lato c’è la Banca d’Italia e l’Ina dietro i quali c’è la prima scuola della città davanti alla quale si apre Piazza Dante e su cui si affacciano i caratteristici edifici Incis.

    Sempre su Piazza della Libertà appena sulla destra arrivando da Piazza del Popolo c’è la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri davanti al quale è stata collocata una scultura a ricordo dei militari che persero la vita a Nassiriya. Dalla Piazza si arriva ai giardini pubblici della città. Poco vicino parte via Gramsci che conduce ad un altro importante punto della città: piazza San Marco, completata nel 1933.

    Sull’area si affacciano gli edifici del centro religioso: la chiesa, il campanile, la canonica e l’asilo, inaugurati il giorno di San Marco (25 aprile 1933) ed affidati ai Salesiani. La chiesa si caratterizza per la sua facciata a tre archi e pilastri, è realizzata con i materiali del luogo: il tufo e il travertino, mentre il paramento è in laterizio. Il campanile, alto 37 metri, si conclude con la cella campanaria che sorregge tre campane dedicate a San Marco, alla Vergine e al Redentore (1933).

    Sulla piazza, arricchita da un giardino che si articola intorno ad una stele con la statua della Madonna con Bambino di N. Arrighini (1955), si affacciano l’Opera Balilla (oggi Museo Cambellotti) e la Casa del Combattente. Percorrendo corso della Repubblica nel senso opposto rispetto a quello che riconduce a Piazza del Popolo è possibile notare dopo pochi metri il Palazzo degli Studi, meglio conosciuto come Palazzo M. (per la sua forma). Anch’esso fu progettato dall’architetto Frezzotti e completamente ricostruito sul finire degli anni ’50 in seguito alla distruzione dovuta alla guerra.

    Ignazio Raimondo

    Pubblicato sul numero di febbraio 2009 de L’Alpino.