Grandi emergenze: uno stage su come gestirle

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    Ci sono cose entrate nel panorama della nostra quotidianità al punto che le consideriamo normali senza curarci di sapere o capire quale e quanto lavoro si renda necessario per approntarle. Tra queste, certamente, la medicina dell’emergenza.

    Ormai vediamo spesso partire le strutture sanitarie campali per le più desolate lande del pianeta devastate da guerre o da cataclismi naturali. Vediamo le immagini di una distesa di tende, con uomini e donne che vi lavorano febbrilmente, ma non ci soffermiamo mai a pensare a loro perché, com’è naturale, la nostra attenzione è catalizzata dall’emergenza in sé. Eppure, se ci pensiamo bene, per rendere possibili questi interventi, oltre al mantenimento e rinnovamento delle strutture campali e di emergenza, oltre alla formazione degli operatori, occorre il continuo studio e perfezionamento di procedure condivise.

    Quella della sanità dell’emergenza, infatti, è una macchina davvero impressionante che coinvolge numerose istituzioni che debbono collaborare e coordinarsi tra di loro in tempi davvero ristrettissimi. Enti diversi, militari delle quattro forze armate, civili coordinati dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile, con ospedali e associazioni di volontariato, debbono non solo mettere a punto una serie di procedure comuni, ma anche addestrarsi assieme per essere certi che quanto è stato studiato sulla carta funzioni correttamente.

    Vi è, dunque, un imponente lavoro logistico, di preparazione e applicazione di nuove tecnologie e di formazione del personale che sfugge agli occhi della pubblica opinione ma che assorbe una serie considerevole di intelligenze ed energie. E il nostro Ospedale da campo, che si è distinto per la particolare e qualificata efficienza in tante missioni, svolge un ruolo primario anche in questo settore. E di ciò dobbiamo rendere merito al prof. Lucio Losapio e a tutto il suo staff che con professionalità, abnegazione e tenacia si è guadagnato sul campo la stima e la fiducia della Direzione generale della Sanità Militare e del Dipartimento nazionale di Protezione civile tanto che, per la seconda volta consecutiva, la nostra struttura sanitaria campale è stata scelta per organizzare una tre giorni di studio, di confronto e di formazione sulle Grandi Emergenze .

    Questo importante appuntamento, organizzato congiuntamente alla Direzione Generale della Sanità Militare, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e della Regione Lombardia, ha dato luogo ad un convegno di alto livello scientifico sulla gestione delle grandi emergenze e ad uno stage il secondo di questo genere per operatori sanitari, medici, infermieri e tecnici.

    Il 14 giugno, presso l’aeroporto militare di Orio al Serio (Bergamo), sede stanziale del nostro ospedale, dopo l’alzabandiera di rito, con un breve saluto del nostro prof. Lucio Losapio e dell’ammiraglio ispettore capo Vincenzo Martines, direttore generale della Sanità Militare, si è dato il via a questo importante appuntamento scientifico formativo. Con l’attenta regia del ten. col. medico Masetti, docenti militari, ufficiali medici delle quattro forze armate e docenti civili, tra i massimi esperti nazionali, si sono avvicendati affrontando i molteplici aspetti della materia.

    Si è affrontato il tema delle novità nell’organizzazione militare e civile per le emergenze con particolare attenzione alle questioni logistiche ed alle nuove tecnologie. In tema di innovazione tecnologica la nostra Associazione ha potuto presentare ad un pubblico altamente qualificato il nuovo P.M.A. (Posto Medico Avanzato) di 3º Livello. Struttura unica nel suo genere: un mini ospedale, completo di tutto, impostato per l’impiego rapido nella prima fase delle grandi emergenze all’estero, già predisposto su palette aeronautiche per aviotrasporto, in grado di partire con un preavviso di alcune ore. Semplicemente un gioiello!

    Nella seconda giornata, poi, dopo il saluto del presidente nazionale Corrado Perona, si sono affrontati i temi prettamente medici tra i quali: le gravi lesioni di incidenti di diversa natura, le malattie infettive e la prevenzione vaccinale, la sicurezza dei soccorritori, le problematiche pediatriche nelle grandi emergenze, farmaci e dispositivi medici nell’organizzazione, il triage di massa, l’evacuazione delle vittime, compresa quella in cui il nostro Paese eccelle, l’evacuazione aeromedica protetta da parte dell’Aeronautica militare.

    Particolare interesse ha suscitato la relazione sull’identificazione delle vittime delle catastrofi naturali o di eventi bellico terroristici, presentata dai medici legali del team dei Carabinieri che si sono distinti in campo internazionale, in particolare nelle operazioni svolte del sudest asiatico a seguito dello tsunami. Grande spazio, poi, è stato riservato alla formazione pratica con un’importante esercitazione concordata con il capo del Dipartimento della Protezione civile, dott. Guido Bertolaso e seguita sul campo, passaggio dopo passaggio, dalla dott.ssa Adriana Volpini (dirigente del Servizio Emergenze Sanitarie del Dipartimento) che è consistita nelle prove di avioimbarco e sbarco del nuovo Posto Medico Avanzato di 3º livello dal velivolo C130J della 46a Brigata aerea dell’Aeronautica Militare, con l’attiva partecipazione della direzione aeroportuale (ENAC), della Direzione e degli uffici e servizi di rampa della società SACBO dell’aeroporto di Orio al Serio.

    Ne è seguito lo schieramento del PMA in tempi brevissimi ed una esercitazione pratica di triage di massa. Hanno partecipato in rappresentanza della Colonna Mobile Regionale Lombardia l’A.N.P.AS. della Provincia di Bergamo e l’A.E.M. di Milano. Nella complessa organizzazione di tre giorni congressuali, che ha visto un grande impegno dei componenti della direzione e della segreteria dell’Ospedale da Campo, nonchè della logistica nel suo insieme, un ruolo fondamentale è stato svolto dal coordinamento del 3º Rgt. AVES Aquila , comandate dal colonnello Giovanni Spera, e dai responsabili del Comitato Organizzativo, il B. Gen. Francesco Santo e il nostro capo della Logistica, cav. Giorgio Pesenti.

    Le Sorelle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana di Bergamo hanno dato il loro prezioso contributo nell’organizzazione della segreteria campale gestita dalle impiegate civili della direzione generale della Sanità Militare. Le impegnative giornate di studio si sono concluse con la suggestiva cerimonia dell’ammainabandiera. Non sono mancati, naturalmente, i momenti conviviali, come l’apprezzatissimo concerto del coro A.N.A. di Limbiate (Milano), e il pranzo conclusivo.

    Momenti che hanno contribuito a creare il clima di serena e schietta amicizia, in puro spirito alpino, utile a rinsaldare le amicizie, a costruirne di nuove nell’ottica di una sempre maggiore collaborazione finalizzata al perfezionamento di un servizio di eccellenza nel campo delle grandi emergenze e della solidarietà internazionale che tanto prestigio procura all’Italia e alla nostra Associazione. (C.L.)