Gli Alpini in Europa

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    La riunione dei presidenti delle sezioni all’estero.

     

    Foto di gruppo dei presidenti (o vice) delle sezioni ANA europee. Da sinistra, Giovanni Franza, coordinatore dei contatti con le sezioni all’estero, Antonio Binotto (Belgio), Ido Poloni (Nordica), il tesoriere nazionale Edo Biondo, il nostro presidente Beppe Parazzini, Tullio Tona, presidente della sezione di Milano che ha ospitato il convegno. Quindi Oreste Bertolini (Germania), Giuseppe Massaro (Svizzera), Renato Zuliani (pres. Francia), Bruno Roncarati (Gran Bretagna), Claudio Bettin (Francia), Ludovico Lombardi (Lussemburgo), il delegato per le sezioni all’estero Vittorio Brunello e Urbinati, della sezione ospitante. (foto V.M.)

     

    Le sezioni europee dell’A.N.A. si sono incontrate per la loro assemblea annuale il 18 ottobre, ospiti del presidente Tona, in via Monti a Milano. Puntuali come i creditori, alle ore 15,30, dalla Svezia alla Francia, dall’Inghilterra alla Germania, passando per il Belgio, il Lussemburgo e la Svizzera i nostri Presidenti erano lì, relazioni alla mano, ad attendere il Presidente Parazzini, accompagnato da Franza e Brunello, per trattare le problematiche relative alla presenza delle penne nere in Europa. Roncarati, Inghilterra, riconfermato recentemente nella carica di presidente, snocciola una serie di manifestazioni importanti cui ha partecipato e di attività nel sociale di cui si è fatto carico. Zuliani, Francia, sottolinea il lavoro dei suoi gruppi a favore degli anziani e di quanti si trovano in solitudine o in abbandono. Inoltre assicura che nei cimiteri militari italiani di Bligny e Soupir non manca mai un fiore. Il gen. Lombardi, vice del presidente Turra impossibilitato a partecipare, relaziona sull’attività della Sezione del Lussemburgo che alterna contatti con le nostre autorità diplomatiche
    ad opere significative a favore dei diseredati. Antonio Binotto, in rappresentanza del presidente del Belgio, Del Fiol temporaneamente indisposto, lamenta la non agevole sistemazione logistica all’adunata di Aosta ed auspica qualcosa di meglio per Trieste. Ricorda anche l’attività della sezione nei confronti dei senza tetto in occasione del Natale, oltre al materiale e fondi raccolti per il Molise colpito dal terremoto. La Nordica di Ido Poloni si distingue per i donatori di sangue e …di generi di conforto agli italiani che partecipano alla Vasaloppet. Nonostante le distanze, sono sempre presenti alle grandi manifestazioni alpine, Rossosch compresa. Massaro, Svizzera, porta il caloroso saluto del suo predecessore, Merluzzi, una bella figura di alpino che senza aspettare ordini ha fatto zaino a terra e chiede maggiore attenzione nell’allestimento degli alloggi in occasione delle prossime adunate. Elenca poi le attività della sezione che vanno dallo sport, alle celebrazioni patriottiche, alla solidarietà. Ultimo, ma mai ultimo, Bertolini per la Germania. Sfogata la vis polemica che lo contraddistingue e tornato quell’uomo amabile nonchè il presidente straordinario e onnipresente che conosciamo, legge la sua relazione fitta di avvenimenti e di attività. L’applauso che segue è meritato. Tutti presentano la forza che denuncia una tendenza a calare, ma nel complesso le nostre sezioni europee, grazie al lavoro dei presidenti e all’attaccamento degli alpini al loro cappello, godono buona salute e non guardano al futuro con pessimismo, se ci sarà da parte dell’A.N.A. nazionale un’apertura nei confronti degli amici degli alpini. A questo proposito è sorta una vivace discussione, sulla base delle proposte elaborate dal gen. Lombardi e dell’ambasciatore Paolo Scarso. In modo diverso, ma con lo stesso intento di superare l’impasse attuale, hanno proposto all’attenzione dei presenti ipotesi di possibili aperture.
    L’approfondimento è stato rinviato alla riunione dei presidenti di sezione indetta per il giorno successivo. Nel tardo pomeriggio tutti ad ascoltare la presentazione del libro di Caprioli: Cantavamo Rosamunda e in serata gran galà all’insegna della più genuina allegria alpina. A conclusione di riunioni come quella di Milano si avverte la necessità di dimensionare in chiave europea alcune nostre problematiche. Si possono iscrivere come soci i soldati di montagna degli eserciti europei?E la nostra presenza nei congressi dell’IFMS dev’essere più forte, con la partecipazione di sezioni ANA nei momenti commemorativi previsti dal programma?La riflessione su temi più ampi come quelli trattati qualifica, valorizza e rende merito a più di cinquant’anni di attività delle nostre sezioni europee. All’idea di fare del nostro continente un’unità economica, politica e militare ci hanno pensato i nostri governanti e ci stanno ancora lavorando, ma non bisogna dimenticare il biglietto già staccato da tanti emigrati e tra questi in primo piano gli Alpini. Italiani che non solo non hanno mai cercato di mimetizzarsi nell’identità del paese che li ospitava, ma si sono portati, con le poche cose che riempivano l’emblematica valigia, il cappello alpino, spesso un tricolore e tanta voglia di lavorare. In mezzo secolo di sacrifici, risparmi, serietà e capacità creativa hanno disseminato in tutta l’Europa un nuovo sentimento di rispetto e talvolta di ammirazione nei confronti del nostro Paese. La loro mente è dove vivono e dove la loro famiglia ha affondato robuste radici, ma il cuore è sempre per l’Italia.