Gli alpini e la memoria storica

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    L’importanza degli alpini e quindi della vostra associazione nelle nostre zone è molto sentita. Quero era proprio la linea del fronte durante la prima guerra mondiale. Quindi l’amore nei confronti degli alpini è profondamente radicato. Dopo la trasformazione dell’esercito (non più di leva), letto il vostro statuto (art. 4) è ipotizzabile che in poco tempo si ridurrà il numero degli alpini e perderemo anche la memoria storica. Le nuove generazioni sapranno sempre meno del ruolo e dell’importanza degli alpini.

    Vittorio Alberti Quero (BL)

    Il problema c’è. La soluzione, nessuno ce l’ha ancora. Senza drammatizzare: non è facile conciliare il bisogno di tutelare una tradizione di uomini formati da un’esperienza forte, vissuta con le stellette, eredi di un passato segnato da esempi di personalità straordinarie che hanno tracciato netto il solco su cui camminare, con le spinte di un contesto sociopolitico culturale che tutto trasforma in modo rapido e intacca non di rado le fondamenta della convivenza civile. Tuttavia è innegabile che l’A.N.A. vive, in questo periodo, un momento particolarmente felice. Si inaugurano sedi importanti di sezioni e gruppi, partono iniziative culturali e didattiche in collaborazione con enti istituzionali, ci sono in cantiere opere di recupero dei manufatti della Grande Guerra, la protezione civile e i gruppi sono presenti tutte le volte che ce n’è bisogno. In natura gli organismi forti sopravvivono.