Gli alpini e il Vajont

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    Domenica 5 ottobre a Longarone si è tenuta la commemorazione del 45º della tragedia del Vajont. Sono rammaricato: dopo la santa messa c è stata la cerimonia civile. Tutti sono stati ricordati: carabinieri, polizia, finanza, vigili del fuoco ed è stata letta la preghiera della polizia e dei carabinieri. Nessuno si è ricordato di leggere la Preghiera dell Alpino. Come nel 1963, i giornali mai nominarono gli alpini che erano arrivati per primi, avevano lavorato a raccogliere i morti e a stendere le linee telefoniche. Abbiamo lavorato in silenzio e mai nessuno ci ha detto bravi. Giuseppe Del Luca Hai ragione. A volte assistiamo a scene disgustose di accaparramento di meriti, poltrone in prima fila, benemerenze, da parte di Corpi della Stato che hanno indubbi meriti ma anche un ambizione, e uso ovviamente un eufemismo, che sfiora il ridicolo. Non siamo della stessa pasta. Non è un gran merito, ma siamo fatti così. Il nostro orgoglio è essere arrivati con i primi sulla distesa desolata, dove c era morte e distruzione, a portare aiuto e ad esumare povere vittime. Nessuno potrà togliere quel merito ai nostri reparti. Con questo, non voglio dire che dobbiamo sempre lasciarci sgomitare. Pubblicato sul numero di gennaio 2009 de L’Alpino.