Fanti di montagna?

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    Recentemente ho letto su un nostro giornale sezionale le risposte di un alto ufficiale degli alpini sull’abolizione della leva e la ristrutturazione del Corpo degli alpini. Le risposte furono più o meno queste: problemi di bilancio, improbabilità di una guerra in difesa delle Alpi, necessità di ridurre gli organici ed i tempi di addestramento. Non dovendo più portare un obice a spalla, anche il possesso di una forza e una resistenza eccezionali non serve più. Basta l’elicottero. Con l’abolizione della leva, progressivamente la figura dell’alpino è destinata a scomparire: si è cominciato con lo scioglimento di tre brigate alpine, si è tolta la denominazione alpino ai nostri artiglieri e c’è qualcuno che non vorrebbe più il cappello con la penna. A questo punto la figura dell’Alpino potrebbe essere sostituita da quella di fante di montagna ed allora di alpino rimarrebbero solo la nostra Associazione, le nostre sezioni, i nostri gruppi e la nostra storia. Speriamo bene.

    Franco Mazzucchi Milano

    Sei troppo pessimista. Abbiamo fortunatamente superato i momenti difficili in cui tutto sembrava contro di noi. Oggi, senza farci troppe illusioni, il clima è cambiato. Gli alpini in armi sono apprezzati e tenuti in considerazione da tutti, l’atteggiamento delle autorità militari nei nostri confronti è generalmente positivo, la voglia di conservare le tradizioni dei nostri veci si rafforza con iniziative di gruppi, sezioni, ma anche di istituzioni pubbliche. Certo, tutto questo non cambia la realtà che, senza nuovi ingressi di soci, non è rosea.

    Pubblicato sul numero di settembre 2008 de L’Alpino.