Fanfara Brigata Tridentina

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    Il 31 dicembre del 1999 la fanfara della brigata alpina Tridentina è stata sciolta dallo Stato Maggiore dell’Esercito. L’ultimo, bellissimo e struggente concerto della fanfara avvenne a pomeriggio inoltrato dell’ultimo dell’anno, a Bressanone, nella storica piazza Duomo. La Fanfara vi arrivò marciando impeccabilmente agli ordini del maresciallo Tempesta, ed altrettanto impeccabilmente suonò, stretta in un semicerchio di pubblico incurante delle ventate gelide che flagellavano il sagrato. Agli alpini questa soppressione andò di traverso, tanto che poco dopo gli ex della Tridentina della sezione di Brescia ricostruirono ben presto la Fanfara, che da allora viene chiamata Fanfara della brigata Tridentina . Potremmo scrivere tanto sulle fanfare militari, sulla loro funzione, sulla loro tradizione storica. La Fanfara è la voce di un reparto, eppure quella della Tridentina venne sacrificata all’altare del nuovo modello di difesa. Acqua passata, ormai, si dirà. Lo sappiamo anche noi, ma lasciateci rimpiangere quello che ci pare, e a noi pare che sciogliere una fanfara sia una cosa sbagliata, che ci ferisce. Ad ogni modo, questa della sezione di Brescia è un fior fiore di fanfara, che ha avuto il battesimo ufficiale in occasione dell’adunata nazionale svolta nel 2000 proprio a Brescia e da allora non manca mai alle adunate. È diretta da Angelo Zola ed ha un organico di 55 elementi. Ad Aosta, passando davanti alla tribuna d’onore, intonò il mitico Figli di nessuno , in o­nore di Peppino Prisco, a Trieste ritornò al tradizionale Trentatré’. Lo sentiremo anche a Parma, e lungo tutto il percorso della sfilata rivivrà, con essa, anche quella che lo Stato Maggiore disciolse.