… e lo sposo delle alpine?

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    Durante la visita della caserma Vian ora sede del 2º Alpini, per nulla mutata nel tempo, se non nella mancanza degli stemmi delle compagnie del Morbegno, la mia, Tirano ed Edolo chiacchierando con alpini donne ( alpine , non mi piace), si è lamentata una piccola ma significativa discriminazione. Nell’attuale preghiera dell’Alpino, dove si chiede la protezione dei propri cari non viene citato lo sposo ma solo la sposa. Anche le nostre donne alpino hanno un marito da raccomandare a Dio e a sua Madre.

    Fausto Tollari Frassinoro (MO)

    Pregare è sempre più difficile, per questo forse molti non lo fanno più. Recitare la Preghiera dell’Alpino è diventato un rischio. Ci sono due partiti schierati, gli uni con le armi, gli altri con il rendici forti, che ci porteranno dritti allo scisma. Non bastasse, a rendere ancora più tribolata la nostra preghiera, ci sono ora i mariti discriminati. Prima o poi cominceranno gli alpinisti a contestarci le nude rocce e i perenni ghiacciai, le prime poco frequentate e i secondi in via di estinzione, poi ci saranno le balze che non c’è più bisogno di difendere perché facciamo parte di alleanze planetarie e via dicendo. Fermiamoci e respiriamo. La preghiera è un moto dello spirito di cui le parole, anche se rese obsolete dal tempo, fanno da filo conduttore di un bisogno autentico della misericordia e dell’aiuto dell’Onnipotente e della Vergine.