Doss Trent, un museo tutto da riscoprire

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    Ci sono delle realtà legate alla nostra storia, poco conosciute e poco frequentate. Una di queste è senza dubbio il Museo Storico Nazionale degli Alpini di Trento. Situato in un imponente scenario naturale, sulla rocca del Doss Trent (o ‘Verruca’), che domina la città e che ospita importanti insediamenti preistorici. Con I’imperatore Augusto, e particolarmente durante le invasioni barbariche, ebbe funzione di accampamento fortificato delle genti che venivano man mano insediandosi ai margini della piana dell’Adige.

    Sulla parte più alta del Doss sorgeva una chiesa paleocristiana di cui è rimasta la traccia perimetrale. Durante il dominio austriaco, la ‘Verruca faceva parte della piazzaforte di Trento ed era stata adattata a polveriera militare. L’idea che accanto al Mausoleo battistiano sorgesse un Museo nazionale del Corpo degli Alpini si deve alla Legione Trentina, Associazione dei volontari trentini nella guerra 1915 18.

    La proposta per la sua attuazione fu accolta dal Governo nel 1938. Nel 1940, alcuni eminenti architetti presentarono un progetto che prevedeva la costruzione sulla ‘Verruca’ di un grandioso complesso monumentale di opere durature, rievocante il ‘castrum’ romano, per celebrare nel tempo le gesta delle Truppe da montagna d’ltalia: ‘l’Acropoli Alpina’. Non potendosi più realizzare il grande monumentale ‘castrum’, per l’altissimo costo dell’opera, venne decisa la costruzione del solo Museo, quale primo nucleo del complesso dell’Acropoli Alpina.

    Una breve scalinata conduce all’entrata, ‘protetta’ da 2 cannoni controcarro da 47/32 ed un pezzo da 100/17. All’interno, nella grande sala, nelle otto nicchie perimetrali, è raccolta in sintetiche rassegne la documentazione della storia del Corpo degli Alpini, dalla sua fondazione ai giorni nostri; mentre cimeli, pubblicazioni e materiale illustrativo vario sono esposti nelle vetrine. Sulla parete d’entrata, i grandi ritratti del generale Giuseppe Perucchetti, ideatore del Corpo e di Cesare Battisti; la bandiera austriaca che un tempo sventolava sulla ‘Verruca’ di Trento, e il Medagliere del generale Giuseppe Adami. Egli, già comandante del 5º reggimento alpini nella Campagna di Russia, fu uno dei valorosi protagonisti della battaglia di Nikolajewka.

    Sulla parete di fronte il pannello raffigurante ‘La morte del Capitano’ del conte Paolo Caccia Dominioni, con parole tratte dalla motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria del capitano Giuseppe Grandi del battaglione Tirano del 5º, caduto in Russia. Negli angoli gli stendardi dei reparti e il busto dell’Alpino. Trofei, armi e cimeli vari sono esposti sui pilastri tra le singole nicchie.

    Nella saletta all’entrata del Museo, uniformi e materiale da equipaggiamento. Un breve rialzo porta al Sacrario delle Medaglie d’Oro delle Truppe Alpine. Nel mezzo, un masso del Monte Grappa; alle pareti, i nomi dei decorati delle guerre dal 1896 al 1945 incisi su grandi lastre di marmo bianco; sopra, tutt’intorno, la significativa e suggestiva rappresentazione dei luoghi che furono testimoni delle gesta di guerra degli Alpini, anch’essa opera del conte Caccia Dominioni.

    Nella saletta è conservato un prezioso trittico di Mario Urbani ‘Falchi e prede’ dipinto in trincea nella 1ª Guerra Mondiale. Ai lati due pezzi da montagna che hanno fatto la storia delle Truppe Alpine: il glorioso 65/17 e lo Skoda da 75/13, che accompagnarono gli alpini durante tutta la 2º Guerra Mondiale, ed oltre. Ora l’attuale direttore, il col. Stefano Basset, M.B.V.M., supportato con determinazione dal gen. Carlo Frigo, comandante del comando RFC regionale Trentino Alto Adige, sta programmando con competenza e passione un rilancio del prestigioso sito con la riapertura della strada scavata nella roccia da alpini in armi, tra il 1940 e il 1947, per consentire l’accesso al piazzale adiacente al monumento a Cesare Battisti.

    È stata inoltre costituita l’Associazione Amici del Museo Nazionale Storico degli Alpini , di cui fa parte anche l’ANA, allo scopo di contribuire all’incremento e alla valorizzazione dell’attività del museo. Ma le ambizioni del col. Basset non si fermano qui. A lungo termine sentiremo parlare di coordinamento dei nostri musei, un patrimonio di grande valore che merita più attenzione.


    Orari di apertura del Museo Il Museo Storico Nazionale degli Alpini è aperto, a ingresso libero, nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 13,30 alle 16,30. Il venerdì è aperto dalle 9 alle 12, il sabato e i giorni festivi è aperto soltanto su prenotazione. Altre informazioni possono essere richieste telefonando al n. 0461/827248 o scrivendo all’indirizzo e mail: museoalpini@libero.it