Commemorati i Caduti del btg. Monte Cervino

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    Il tempo atmosferico non è stato clemente con gli alpini e i loro familiari che domenica 6 luglio si sono ritrovati a Cervinia per celebrare la cinquantesima edizione della commemorazione dei Caduti del battaglione Monte Cervino in Russia. Poco sopra Breuil Cervinia, ai piedi della ‘Gran Becca’, sorge una cappella voluta da Antonio Maquignaz, tra i pochi superstiti del leggendario battaglione nella Campagna di Russia. Qui, la prima domenica di luglio, si celebra una Santa Messa in ricordo di coloro che non ritornarono a baita.

    Quest’anno le celebrazioni organizzate dalla sezione valdostana e dal Comune di Valtournenche hanno acquistato una particolare solennità, estendendosi sull’arco di tre giorni, con presenza della Bandiera di guerra del 4º Alpini, esposizioni di foto del fronte russo, lancio degli alpini paracadutisti, omaggi ai reduci e alle vedove dei decorati, tra i quali la signora Imelda Reginato, moglie dell’ufficiale medico del battaglione, tra gli ultimi a rientrare dalla prigionia, nel 1954. Purtroppo un violento temporale ha impedito la celebrazione all’aperto.

    Messa e discorsi sono avvenuti nella chiesa di Cervinia, mentre presso la Cappella è stato soltanto inaugurato il monumento ai Caduti del Monte Cervino da parte del colonnello Ignazio Gamba, attuale comandante del 4º Reggimento alpini paracadutisti. Tra gli intervenuti, oltre alle autorità civili e militari della Regione, anche il vicepresidente nazionale Carlo Bionaz, che ha sviluppato una riflessione sull’attualità della Costituzione e sul diritto dovere dell’ANA, riconosciuto movimento di opinione a livello nazionale, di dare l’esempio e di richiamare coloro che non rispettano e non attuano il dettato costituzionale. ‘È ora ha detto Bionaz di far sentire la nostra voce: le aquile non belano’.

    Pubblicato sul numero di settembre 2008 de L’Alpino.