CADORE San Vito di Cadore: una strada agli Alpini

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    Una via e una cappella dedicate agli alpini: l’iniziativa ha consentito alla comunità di San Vito di vivere una intensa domenica di festa e di ricordi. Il locale gruppo ANA, sotto la guida di Lucio Galeazzi e di Emilio De Vido, aveva organizzato in modo egregio le celebrazioni, mobilitando per tempo i soci, le associazioni e gli enti pubblici, tutti disponibili a collaborare per una testimonianza duratura.

    Per l’intitolazione della strada si trattava di ricordare che nel 1963 erano stati gli alpini di leva, soprattutto veneti ed emiliani, ad aprire quei due chilometri di sentiero impervio per ricavarne una strada carrozzabile, dal ponte di Serdes all’altopiano di Senes. A San Vito sono giunti in più di cinquanta, i ‘boce’ di allora, a rivivere un brano della loro naja e soprattutto della loro gioventù. Sono stati ricevuti in municipio dove, oltre ai discorsi c’è stato, in un clima simpatico e accogliente, uno scambio di doni e di attestazioni di amicizia.

    Per il capitello di Senes, dedicato alla Madonna degli alpini, il ricordo si è fatto più intenso e coinvolgente: prima nella Messa, celebrata dal parroco don Mariano vicino al manufatto, presente il coro Sanvito, la rappresentanze volontaristiche del paese e una folla di alpini con gagliardetti, labari e cappelli con nappine diverse, e poi nei discorsi ufficiali, pronunciati davanti all’elegante sacello, che accoglie all’interno una bella e significativa scultura di Bruno Palatini.

    Il sindaco Piero De Vido, il presidente della Provincia Sergio Reolon, l’assessore Angelo Costola, l’on. Maurizio Paniz e il presidente della sezione Cadore, Antonio Cason, hanno espresso, con accenti diversi, i sentimenti di tutti, ispirati a un Corpo militare della montagna a cui tutti sono affezionati e che si condensano nel tradizionale senso di responsabilità, nella disciplina e nella generosità, e che oggi vuole recuperare virtù civiche sopite.

    La targa dedicata agli alpini scomparsi e la via intitolata agli alpini sono state scoperte da tre soci del gruppo Ana di San Vito: Giosuè Donazzolo, Florindo De Lotto Nadalin, classe 1917, ex combattente sul fronte greco albanese della seconda guerra mondiale, e Marco Zandanel, il più giovane del gruppo, classe 1982.

    Bortolo De Vido

    Pubblicato sul numero di febbraio 2009 de L’Alpino.