Atleti e atlete del ghiaccio e della neve

    0
    169

    Storia e glorie del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur. Sempre ai  vertici mondiali:  un palmares  di tutto rispetto.  In attesa dei  mondiali 2005,  a Bormio

    DI UMBERTO PELAZZA
    Courmayeur, 27 aprile 2004. Nel cortile della caserma ‘Luigi Perenni’, sede del reparto attività sportive del Centro Addestramento Alpino, una breve cerimonia conclude la stagione agonistica invernale con la consegna dei riconoscimenti agli atleti e alle atlete del Centro Sportivo Esercito, ai tecnici delle squadre nazionali e agli istruttori della sezione sci alpinistica. Cala il sipario su un periodo prodigo di soddisfazioni e si riapre immediatamente delineando sullo sfondo due appuntamenti prestigiosi: campionati mondiali di Bormio del 2005 e giochi olimpici invernali di Torino 2006. Tutto era cominciato settant’anni fa, quando ancora non erano appassiti i garofani rossi che ai piedi dell’alpino in bronzo di piazza Carlo Alberto avevano dato il benvenuto ad Aosta alla Scuola Centrale Militare di Alpinismo.

    Con un’operazione in sordina, sotto la copertura dei campionati militari di sci che si svolgevano in Germania, i nostri apprendisti 007 con le stellette avevano varcato il Brennero con un mandato ben preciso: ascoltare, osservare, memorizzare e, senza dare troppo nell’occhio, concedersi un giro turistico sulle colline innevate di Garmisch Partenkirchen, sede dei prossimi giochi olimpici invernali, nei quali era stata inclusa una gara di fondo e tiro per pattuglie militari. Tutti i possibili tracciati furono analizzati e minuziosamente descritti per essere riprodotti in patria il più fedelmente possibile. Il 14 febbraio 1936 i nostri quattro esordienti snobbarono i mostri sacri scandinavi e diedero all’Italia la prima medaglia d’oro olimpica invernale; nell’ambito della nuova Scuola prese vita il Nucleo Pattuglie Veloci sci alpine, dove in breve confluì l’élite dello sci militare italiano di ogni specialità. L’effetto promozionale fu vastissimo, ma non del tutto imprevisto.

    Due anni prima, tra i ghiacciai che si stendono tra Cervino e Monte Rosa, si era iniziata, per le cordate a tre dell’Istituto, la serie di vittorie consecutive al Trofeo Mezzalama e il comandante, ten. col. Masini, aveva dichiarato: ‘Sì, pare che questa gara calzi a pennello per noi’. Oggi, nell’albo d’oro di questa sci alpinistica, la più alta del mondo, per imbattersi negli alpini non si va oltre la 5ª posizione; nell’ultima edizione (2003) son saliti sul terzo gradino del podio, più che mai ostinati a difendere il loro primato. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, quando già stan calando le prime ombre della lunga notte dello sport, la Scuola è chiamata a collaborare con il CONI e la FISI per l’organizzazione dei campionati mondiali di sci a Cortina, dove prende avvio la carriera inimitabile di un alpino del Nucleo, Zeno Colò. Conclusa la parentesi bellica, il 1º gennaio 1949 rinasce il Nucleo Sciagonistico, che trova sede nella caserma ‘Perenni’ di Courmayeur: gli alpini si reinseriscono gradualmente nel contesto sportivo europeo e nel 1958 ottengono successo pieno, individuale e di pattuglia, ai campionati internazionali di fondo e tiro.

    Nel decennio successivo, Mismetti, Gianfranco e Aldo Stella, Serafini e Stuffer nel fondo, Burrini, De Nicolò, Piazzalunga e Gluck in discesa e slalom, fanno incetta di titoli nazionali; nel ’71 e nel ’73 i fratelli Stella e Serafini s’impongono nel rinato Trofeo Mezzalama; con Livio Stuffer son presenti alle Olimpiadi e ai campionati del mondo. Nel 1985 irrompe sulla scena del fondo Marco Albarello, secondo ai mondiali di Seefeld: due anni dopo si prende la rivincita a Oberstdorf sul grande Wassberg ed è argento alle Olimpiadi di Albertville (dove il sergente Martin vince la combinata alpina). Alle Olimpiadi di Lillehammer, la staffetta azzurra di cui fa parte, impegna allo spasimo i norvegesi padroni di casa, superati sul traguardo con uno storico e beffardo guizzo da Formula 1, ‘due decimi’: suo il miglior tempo di frazione. Chiude la sua carriera a 39 anni, con l’argento delle Olimpiadi di Nagano. Oggi è direttore agonistico delle squadre nazionali di fondo.

    Lo sci alpinismo, che col Trofeo Mezzalama aveva imposto il nome della Scuola fin dai suoi albori, è tuttora legato alle più belle tradizioni delle penne nere. Ne sono alfieri i caporal maggiori Manfred Reichegger e Dennis Brunod, che si sono affermati nei campionati italiani ed europei, in Coppa del mondo, nella Pierra Menta (gara a tappe che si corre in Francia, per complessivi diecimila metri di dislivello).

    Per soli 30′ sono terzi al Trofeo Mezzalama del 2003, quando, a fare svettare il Tricolore sul più alto gradino del podio femminile, ci pensa ‘la’ caporal maggiore Chiara Raso, campionessa europea, imponendosi, con Cristina Favre e Adriana Follis, sulle favorite francesi, e abbassando il record femminile della gara di 6′. Reichegger è detentore della Coppa Overall, assegnata all’atleta che vanta a i migliori risultati dell’anno, come dire: lo sci alpinista più forte del mondo. In campo femminile la caporal maggiore Nicole Gius ha vinto per la seconda volta il titolo italiano assoluto di slalom speciale, seguita da Annalisa Ceresa e al quarto posto dalla parigrado Alessia Pittin: saranno loro le atlete da battere nei prossimi anni.

    Nella specialità del biathlon la squadra del Centro Sportivo Esercito è da tre anni la prima in Italia. Oggi le discipline classiche lasciano spazio di manovra anche ad altre specialità, un tempo estranee all’ambiente militare. Nello snow board, Ronald Fischnaller è stato campione italiano assoluto, Francesco Sandrini ha vinto la Coppa Europa di boardercross, Stefano Pozzolini ha colto un successo in Coppa del Mondo, mentre Massimiliano Iezza si è imposto nella Coppa Europa di ski cross. In short trak (pattinaggio di velocità su pista corta), Roberto Serra e Mara Zini hanno rinverdito i successi di Mirko Vuillermin, campione olimpico e mondiale. Nel durissimo Winter Triathlon (sci di fondo / mountain bike / corsa in montagna) il maresciallo Paolo Riva, già campione del mondo nel ’96 e nel ’98, ha trovato un degno successore in Daniel Antonioli, campione del mondo under 23.

    Sono complessivamente una quarantina gli atleti e le atlete che militano nelle squadre nazionali italiane: nella graduatoria generale della FISI il Centro Sportivo Esercito è sempre fra le prime tre società classificate e si presenterà a Bormio e a Torino con queste credenziali: 2 Coppe del mondo di specialità, 13 podi in Coppa del mondo, 7 medaglie ai campionati mondiali, 2 Coppe Europa di specialità, 27 medaglie ai campionati italiani, 2 Coppe Italia di specialità. A queste vanno aggiunte le medaglie olimpiche guadagnate dalla Scuola Militare alpina dal 1936 ad oggi: 2 medaglie d’oro, 3 d’argento e 2 di bronzo.