Un bravo al tesoriere per l’editoriale di luglio sull’alpinità. Il concetto di compattezza e povertà non deve essere però associato solo alle popolazioni di montagna, fatto salvo il legame Alpi, alpino, alpinità, ma a tutti coloro che vivevano e letteralmente riuscivano a sussistere solo con i prodotti della propria terra.
Io, alpino e figlio di contadini di pianura, vivo ancora oggi nel ricordo dei rapporti di mutuo soccorso tra i vicini, della semplicità, dell’onestà, del rigore morale, del rispetto per l’autorità religiosa, militare, civile, che esisteva nei piccoli paesi. Tutto ciò non significava appiattirsi o essere succubi, ma amare tutti quei valori più autentici che oggi fatichiamo a comprendere. Sintetizzo queste positività con l’espressione “venire dalla scuola della fame”, il sapersi accontentare ed apprezzare anche le cose più semplici, senza prevaricare nessuno.
Adelio Panero – gruppo di Cherasco, sezione di Cuneo