Al Gr nten in memoria dei Caduti

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    Da sessant’anni, la seconda domenica di settembre, i Gebirgsjäger, giovani e meno giovani, in servizio ed in congedo e molti cittadini si ritrovano sulla punta della ‘sentinella dell’Allgäu’, il monte Gr nten, a quota 1756 metri nelle Alpi Bavaresi, per rendere omaggio ai Caduti delle Truppe da montagna tedesche e alle vittime di guerra.

     

    Sulla vetta affilata del massiccio che si erge non lontano dal celebrato centro di sport invernali di F ssen sorge, infatti, edificato negli anni venti del secolo scorso, un sacrario militare singolarmente modellato ad ogiva, come gli ‘stupa’, i caratteristici sacelli tibetani. Una struttura di pietra semplicissima eppur suggestiva, sormontata da una semplice croce, che si staglia netta contro il cielo. Sotto, un paesaggio idilliaco di boschi e di laghi.

    Non sono custodite salme, lassù (l’esiguo spazio, oltretutto, non lo consentirebbe), ma nel sacrario è mantenuta viva, nome per nome, la memoria dei Caduti, a cominciare da quelli del 3º reggimento Jäger dell’allora Regno di Baviera, che nella Grande Guerra lasciò oltre tremila uomini con le scarpe al sole sul fronte italiano.

    Al loro ricordo, nel tempo, si è aggiunta la memoria di tutti gli altri soldati da montagna tedeschi scomparsi nella tragedia della seconda guerra mondiale e poi dei recenti, troppo recenti, ragazzi caduti, con l’edelweiss sul berretto, nelle missioni internazionali di pace, dalla Bosnia all’Afghanistan.

    Quest’anno e non è la prima volta il 14 settembre anche gli alpini italiani (una ventina sono giunti in pullman addirittura da Amatrice, in provincia di Rieti) sono saliti lassù in forze, prendendo parte alla solenne cerimonia presieduta dal brig. gen. Pfeffer, che comanda la 23ª brigata da montagna tedesca. Cinque le nostre Sezioni presenti con i vessilli: Abruzzo, Bergamo, Germania, Torino e Venezia.

    Il consigliere nazionale Franco Munarini, responsabile della commissione IFMS, rappresentava il presidente dell’ANA Corrado Perona e, per delega del brig. gen. Jaime Coll, segretario generale dell’IFMS, scortava lo stendardo della Federazione Internazionale Soldati da Montagna. A conclusione del rito religioso celebrato sotto una gelida pioggia autunnale che in tarda mattinata tendeva a trasformarsi in nevischio, dall’ ottantaseienne mons.Vögl, il ‘cappellano del Gr nten’ socio onorario del gruppo ANA di Augsburg, Franco Munarini, accompagnato da Giovanni Sambucco, presidente della sezione ANA Germania, ha deposto una corona ai piedi del sacello.

    Gesto particolarmente significativo in quest’anno che vede l’Associazione Nazionale Alpini impegnata a ricordare ed a far ricordare con solennità e ‘in quota’ il 90º anniversario della fine della tragedia della prima guerra mondiale. Rispondendo, più tardi, agli indirizzi di saluto rivolti dal viceborgomastro di F ssen (che parla un ottimo italiano), dal ten.col. Frauenhof che comanda l’8º battaglione logistico da montagna (reparto più volte presente con una rappresentanza in uniforme alle nostre Adunate nazionali) e dal brig. gen. Meyer, responsabile delle relazioni IFMS per il Kameradenkreis der Gebirgstruppe, l’Associazione degli alpini tedeschi, Franco Munarini ha inteso sottolineare questo concetto.

    Dopo aver recato agli ospiti il caldo saluto di Corrado Perona e quello di Jaime Coll, egli ha detto, tra il resto: ‘In questa occasione, a novant’anni dalla conclusione della Grande Guerra, soldati da montagna tedeschi ed alpini italiani si raccolgono in doveroso omaggio attorno a questo sacrario che ricorda i Gebirgsjäger caduti in tutti i conflitti. In questo stesso momento anche in Francia, a Briançon, alpini italiani e chasseurs alpins francesi sfilano insieme in un altro raduno a suggellare rispetto e reciproca amicizia. Sembra davvero realizzarsi con questi eventi, sempre di più, il grande obiettivo di pace e di fratellanza che la Federazione Internazionale Soldati da Montagna si era proposta sin dalle sue origini’.

    A conclusione della cerimonia il brig. gen. Gerd R. Meyer, a nome del presidente Manfred Bekel, ha conferito ad Adriano Rocci, che ha preceduto Franco Munarini nel ruolo di presidente della Commissione IFMS dell’ANA, il distintivo d’onore d’argento del Kameradenkreis, in riconoscimento del suo impegno per l’ottimizzazione dei rapporti e della collaborazione tra le due associazioni alpine aderenti all’IFMS.


    Lo stendardo dell’I.F.M.S., presente per la prima volta in vetta al Grünten, scortato dal responsabile della commissione Franco Munarini, con i vessilli delle sezioni Germania, Torino, Venezia, Bergamo e Abruzzi.

    Pubblicato sul numero di novembre 2008 de L’Alpino.