A Redipuglia il Labaro e la fiaccola della fraternit

    0
    52

     

    Era l’anno 1956 quando l’allora maggiore degli alpini Amelio Cuzzi, capogruppo di Monfalcone, ideò assieme al commissario di leva Luigi Rudella la creazione di una staffetta con la fiaccola che potesse riunire i numerosi cimiteri di guerra esistenti nel Friuli Venezia Giulia fra loro e poi con il maestoso Sacrario di Redipuglia. L’idea era quella di far coincidere la cerimonia con l’accensione dei bracieri esistenti ai lati della scalea nel giorno delle celebrazioni ufficiali del 4 novembre.

    Fu così che nell’anno 1957 prese avvio la prima edizione della Fiaccola , partendo dal Tempio Ossario di Timau, nell’Alta Carnia ai piedi del Passo di Monte Croce Carnico, dove sono custodite le salme di 1.764 militari italiani e quelle di 73 militari austriaci. Il programma, che ormai si ripete da oltre 50 anni, anche se con qualche lieve aggiornamento, prevede la discesa della fiaccola in pianura, attraverso Paluzza, per rendere onore alla M.O.V.M. Maria Plozner Mentil, portatrice carnica, caduta sotto il piombo nemico nell’atto di rifornire di viveri e munizioni le truppe in prima linea.

    Poi sosta a Tolmezzo nella cappella della caserma Cantore che ricorda i Caduti della Julia , quindi nel cimitero principale di Gemona, nel cimitero militare britannico di Tavagnacco, al Tempio Ossario di Udine, al Tempio dedicato ai Caduti e Dispersi in Russia di Cargnacco, al cimitero austro ungarico di Palmanova, al cimitero di Grado per onorare i Caduti del Mare, all’aeroporto Duca d’Aosta di Gorizia, al monumento ai Caduti al Parco della Rimembranza nel capoluogo isontino e, ultimo strappo di corsa verso l’Ossario di Oslavia, davanti al Monte Sabotino.

    La fiaccola ha compiuto la sua missione a Redipuglia, dividendosi poi in diversi spezzoni per accendere molti tripodi in tutte le località significative della memoria di guerra, sia della prima che della seconda. É stato così il caso di Caporetto, dei canali della Carnia e del Tarvisiano, delle tombe dei Militi Ignoti ad Aquileia, della Risiera di San Sabba e della foiba di Basovizza a Trieste, oltre a quasi tutti i monumenti ai Caduti esistenti nei centri della provincia di Gorizia. Un modo spettacolare ed affettuoso che ha trovato negli alpini gli artefici di questo atto di amore verso coloro che hanno dato la vita per la Patria.

    e.b.

    A REDIPUGLIA IL LABARO NAZIONALE

    A Redipuglia era presente anche il nostro Labaro, scortato dal vice presidente nazionale Silvano Spiller e i consiglieri Giuliano Chiofalo, Nino Geronazzo, Angelo Pandolfo e il revisore dei conti Ernestino Baradello. All’altare del Sacrario è stata celebrata una S. Messa a suffragio dei Caduti, seguita dalle note del Silenzio. È stato questo il momento più solenne, dopo la deposizione di una corona, della cerimonia che si svolge ogni anno il 4 Novembre a Redipuglia, cerimonia che comprende e simboleggia le analoghe che si celebrano in questo giorno in tutta Italia nel ricordo di quanti hanno dato la vita nel compimento del dovere.

    Pubblicato sul numero di dicembre 2009 de L’Alpino.