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martedì, 14 Maggio 2024

All’ammainabandiera in ciabatte

Sono stato richiamato ad un comportamento più corretto per aver partecipato all’ammainabandiera in ciabatte. Questo è successo a Finale Emilia al termine di una giornata di lavoro come volontario P.C. ANA. A 68 anni sinceramente la cosa non mi ha fatto piacere.

Dedicato a De Giuli il Museo del Montozzo

Ancora una volta la numerosa famiglia degli alpini camuni si è ritrovata al Montozzo, nel luogo che rappresenta la testimonianza di quel villaggio posto a baluardo e difesa dei territori sottostanti durante la Grande Guerra, le cui trincee, ricoveri e depositi scavati nella montagna sono stati recuperati dagli alpini di tante Sezioni e dagli stessi alpini in armi.

Bassano: al Ponte… un tuffo nel passato

È uno dei più visitati, con 140mila presenze nel 2011. Sarà perché Bassano è Bassano, perché il Ponte è “Il Ponte”, con tutto quello che significa e nessuno lascia la città senza averlo attraversato nei due sensi sopra quel Brenta che scorre maestoso. È il museo che racconta con i suoi reperti e le sue testimonianze – da una logora ma gloriosa Bandiera sabauda alle lettere scritte dal fronte della Grande Guerra, alle testimonianze dei martiri della Resistenza, vittime di quell’eccidio del ’44 – il percorso travagliato della stessa storia d’Italia. Ecco dunque il museo, partito da lontano.

Sulle orme di due Caduti (negli USA)

Prossimamente mi recherò presso Fort Lawton, una ex installazione militare USA presso Seattle (Washington), per rendere omaggio alla tomba del soldato Guglielmo Olivotto di Nervesa della Battaglia (Treviso), deceduto in prigionia il 15 agosto 1944.

Sempre pronte a lavorare e sopportarci…

Le donne degli alpini: come definirle fuori dalla retorica? Sì, perché è passato un secolo e mezzo da quando Giuseppe Mazzini le definì “L’Angelo della Famiglia” e da allora la storia ha fatto passi da gigante. Loro, le donne, sono passate da eroine risorgimentali a coraggiose portatrici nella Grande Guerra, da staffette partigiane nel secondo conflitto mondiale a madri, sorelle e spose di alpini che in tempo di pace hanno continuato a portare la penna nera come un distintivo d’onore mai sbiadito. Oggi alcune di loro portano la penna sul cappello in caserma. Nell’ANA le donne sono presenza attiva, non solo nella Protezione Civile, ma anche nella vita quotidiana del Gruppo.

Alpini padani e cappello

Leggendo della manifestazione della Lega Nord in piazza dei Signori su “L’Arena” del 18 giugno, sono rimasto indignato alla seguente frase: “Mario Borghezio scende, urla “secessione” e fa il segno di vittoria con le dita. Gli “alpini padani”, con tanto di penna nera, gradiscono”.

L’orgoglio Triveneto

Più che un raduno, a Feltre è stata una imponente Adunata, perché gli alpini del 3° raggruppamento hanno dimostrato tutta la loro forza, la loro unità, il loro orgoglio. Ore di sfilata a ranghi stretti attraverso la città fino oltre le mura, in una scenografia naturale che esaltava la loro marcia arricchita da tanti colori e momenti. A far da apripista agli alpini c’erano i simboli e i sindaci delle città del Feltrino e del Veneto, delle associazioni d’Arma e cittadine di questa terra ricca di tradizione e di storia; tutti hanno voluto essere presenti per attestare partecipazione a questo importante evento di penne nere che si è presto trasformato in una grande festa cui hanno preso parte anche tantissimi cittadini.

A Linz il 12 ottobre l’incontro italo-austriaco

Gli incontri italo-austriaci della pace organizzati dalla Croce Nera dell’Alta Austria per onorare i Caduti e le vittime civili di guerra sono ormai divenuti una tradizione anche per le nostre sezioni del Nord-Est che vi partecipano con proprie delegazioni. Il prossimo avverrà venerdì 12 ottobre al cimitero militare di Linz, in località Wegscheid-Traun, dove durante la Grande Guerra esisteva un campo di prigionia e dove sono sepolti 5.163 soldati, dei quali 1.360 italiani, deceduti per malattie o a causa delle ferite riportate nei combattimenti.

Sfogliando i nostri giornali

La nostra stampa.

Lettera al mio campione

Gentile direttore e sua redazione, sono l’alpino Giacomo Gruarin del gruppo di Bagnarola-Ramuscello (Pordenone). Negli anni 1991-92 ho svolto il servizio militare nella fanfara della brigata alpina Julia a Udine. Fortunatamente, oltre ad essere alpino, sono anche il papà di due splendidi bambini: Pietro di 7 e Francesco di 1 anno. Ho voluto spedirvi la foto che mi ritrae con i miei due bimbi e scrivervi questa lettera come mi ero promesso lo scorso anno. Il 6 gennaio, dopo solo 26 settimane di una difficilissima gravidanza per cercare di salvare mamma e bambino, i medici dell’ospedale di Udine intervengono d’urgenza e fanno nascere cento giorni prima del previsto il nostro piccolo Francesco di soli 572 grammi!

Ricordando i Caduti del Monte Cervino

Commemorati a Cervinia i Caduti del battaglione Monte Cervino: è stata, quella di quest’anno, la 54ª cerimonia, suggestiva come la prima. Anzi, con il passare degli anni si ha l’impressione che ci sia sempre una maggiore partecipazione di sezioni e di alpini: c’erano i vessilli di Aosta, Torino, Ivrea, Asti, Domodossola, Pinerolo e Sondrio e una quarantina di gagliardetti. E poi il comandante del Centro Addestramento Alpino gen. Antonio Maggi, il col. Carlo Sardi comandante del 4° reggimento alpini paracadutisti Ranger, le signore Vittoria Reginato, vedova della Medaglia d’Oro al V.M. Enrico Reginato e Maria Ingignoli, nipote della Medaglia d’Oro al V.M. Mario Bonini.

VARESE – “Serata Verde” al comando NATO

A testimonianza dei forti legami tra il comando NATO e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, la serata del 14 giugno ha visto riuniti alpini in armi e alpini in congedo, con i loro famigliari, per celebrare il forte spirito di Corpo che da sempre contraddistingue la Specialità. Teatro dell’evento, la caserma “Ugo Mara”, sede del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia comandato dal gen. C.A. Giorgio Battisti.

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