Alla scoperta del Forte

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    Werk Gschwent di Lavarone, oggi meglio noto come Forte Belvedere, fu progettato dal Genio militare austro-ungarico sotto la direzione del tenente ing. Rudolf Schneider e realizzato tra il 1908 e il 1912 su uno sperone di roccia calcarea che sporge a strapiombo sulla Valdastico. Doveva costituire uno dei punti di forza lungo la linea dell’ipotetico fronte contro l’Italia, nonostante gli accordi della Triplice Alleanza firmata il 20 maggio 1882 dall’Italia che si univa così alla Germania e all’Austria-Ungheria: un patto del quale i nostri “alleati” si fidavano evidentemente assai poco se dalle fine dell’Ottocento ai primi del Novecento diedero il via alla costruzione di una serie di forti lungo tutto l’arco alpino di confine per bloccare gli accessi alle valli strategiche.

    La fortezza è composta da vari blocchi scavati nella montagna: la casamatta, il blocco batterie in posizione avanzata, un’opera di controscarpa nel fossato e tre avamposti corazzati e, per resistere ai più pesanti bombardamenti, fu dotato di una copertura di oltre due metri e mezzo di calcestruzzo. Concepito, come le altre fortezze degli Altopiani, per resistere in assoluta autonomia a bombardamenti che potevano Alla scoperta del Forte durare per giorni e giorni, disponeva di ampi depositi, di un acquedotto e di una centrale elettrica interna.

    Oltre ad un sistema telefonico che vantava ben 40 linee collegate a due centrali esterne, Forte Belvedere poteva comunicare con gli altri forti austroungarici della zona e con alcuni punti strategici attraverso un sistema di segnalazioni luminose prodotte da un telegrafo ottico. Nel corso del primo anno di guerra subì pesanti bombardamenti che provocarono numerose perdite tra gli austo-ungarici ma non fu investito dalla furia di ferro e fuoco che nel settore di Passo Vezzena e Luserna mise a durissima prova Forte Cima Vezzena, Forte Busa Verle e Forte Lusérn. Inoltre, grazie alla sua posizione dominante sulla Val d’Astico, non ricevette mai un assalto diretto da parte delle fanterie italiane.

    Risparmiato dall’opera di demolizione in epoca fascista per il recupero del ferro, oggi Forte Belvedere resta una delle più importanti testimonianze del fronte della Grande Guerra. È interamente visitabile e presenta al suo interno un interessante museo e installazioni multimediali audiovisive che ben rievocano e aiutano a comprendere la Grande Guerra.

    Il Forte è aperto al pubblico da maggio a ottobre. Gli iscritti all’Associazione Nazionale Alpini in possesso della tessera rinnovata per il 2013 possono fruire di una tariffa agevolata di euro 4. Per le visite guidate la tariffa agevolata riservata a gruppi organizzati è di euro 6 a persona.

    Per informazioni: tel. 0464-780005, 349-5025998, e-mail: info@fortebelvedere.org web: www.fortebelvedere.org