Tre Alpini. Con la A

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    Visi immobili e concentrati, occhi lucidi di commozione fissi sul palco dove i premi per “l’Alpino dell’Anno 2012” stanno per essere consegnati. La folla assiepata sulla piazza del Comune di Varazze, città che quest’anno ha voluto organizzare l’evento, è stretta attorno agli alpini Giuseppe Zonca e Luca Antonacci e al parente dell’alpino “andato avanti” Walter Bevilacqua e ascolta in profondo silenzio la lettura delle motivazioni per le quali i tre sono stati prescelti tra le numerose segnalazioni delle sezioni ANA.

    Questo è il momento clou delle manifestazioni iniziate venerdì 21 con un seguitissimo concerto dei cori sezionali Monte Greppino e Alta Valle Bormida nella chiesa parrocchiale. Sabato mattina una delegazione è salita sul Monte Beigua sopra Varazze, dove per anni si è consegnato il premio, per deporre una corona al Monumento degli Alpini e un mazzo di fiori nella chiesetta da loro restaurata. La sera seguente concerto delle fanfare Monte Beigua e Valle Bormida di Acqui Terme. Notevole afflusso di visitatori alla mostra fotografica dedicata agli alpini, alla sezione di Savona e al gruppo di Varazze.

    La domenica è stata dedicata alla consegna dei premi e già dalle prime ore del mattino i gruppi di Varazze, Celle Ligure e delle Albissole con i loro collaboratori preparavano la città imbandierata a festa ad accogliere la moltitudine di alpini e famigliari venuti a rendere omaggio ai premiati, agli uomini che, con il loro esempio, contribuiscono a rendere grande e inimitabile l’Associazione Nazionale Alpini. Poi Messa al campo conclusa con la Preghiera dell’Alpino.

    Il col. Cristiano Chiti del 2° Alpini ha quindi consegnato l’ormai storica scultura di marmo bianco all’alpino in congedo Giuseppe Zonca, il presidente della sezione di Savona Gian Mario Gervasoni al mar. ord. Luca Antonacci e il sindaco di Varazze Giovanni Delfino con il vice presidente nazionale vicario Adriano Crugnola al parente dell’alpino Walter Bevilacqua alla memoria. Momento commovente infine quando il capogruppo di Varazze Giovanni Battista Marenco ha appuntato sul cappello dell’alpino Antonio Parodi, classe 1916 e reduce di Albania, Grecia e Russia, lo stemma dell’UNIRR.

    Gian Mario Gervasoni


    LE MOTIVAZIONI

    PREMIO ALPINO IN CONGEDO

    Alpino Giuseppe Zonca, classe 1943, gruppo di Calusco d’Adda, sezione di Bergamo.

    “L’alpino Giuseppe Zonca, iscritto al Gruppo di Calusco d’Adda dal 1980, negli anni 2000 ha organizzato ed eseguito 12 viaggi per la consegna di materiali umanitari in Bosnia, su strade impervie e piene di pericoli e con mezzi di trasporto inadeguati. Ha inoltre prestato e presta tuttora la sua opera di volontariato presso le missioni delle Suore Orsoline del Sacro Cuore in Burundi, costruendo negli anni una casa di accoglienza e un forno per il pane; ha rifatto i tetti dell’intero complesso, dotandolo anche di pannelli solari e ha incanalato una sorgente lontana cinque chilometri per fornire l’intera missione di acqua potabile. Attualmente, oltre all’impegno continuo in Burundi, quotidianamente trasporta gli anziani di Calusco d’Adda che necessitano di esami e controlli clinici presso le strutture mediche. Chiaro esempio di altruismo e di dedizione al prossimo, Giuseppe rende onore all’Associazione e al Corpo degli Alpini ai quali è fiero di appartenere”.

    PREMIO ALPINO IN ARMI

    Mar. Ord. Luca Antonacci, classe 1980, 2° Rgt. alpini – Cuneo

    “Sottufficiale inquadrato come comandante di plotone nella Task Force South East ed impegnato in Teatro Operativo Afgano, il 25 ottobre 2012 partecipava con la sua Unità all’operazione “Tamiz Kardan”, attività in partnership con le forze di sicurezza afgane in alcuni villaggi nel difficile e insidioso distretto di Bakwa. In sosta presso il Posto di Comando dell’Esercito regolare afghano, posto circa 35 chilometri a Ovest della base avanzata italiana “Lavaredo”, il mar. Antonacci veniva coinvolto in un violento conflitto a fuoco con tutto il reparto. Sotto il fuoco di armi portatili, lanciarazzi e mitragliatrici pesanti, conscio della propria responsabilità e del rischio, con sangue freddo rispondeva immediatamente al fuoco con i suoi uomini e riusciva a neutralizzare la minaccia. Feriti nell’agguato quattro alpini, con zelo e tempestività garantiva lo sganciamento del dispositivo, le immediate azioni di soccorso e l’evacuazione del personale rimasto ferito. Chiaro esempio di comandante che con alto senso del dovere e forte determinazione ha saputo espletare in combattimento le altissime virtù militari, tipiche degli appartenenti alle Truppe Alpine”.

    MENZIONE DI MERITO, ALLA MEMORIA

    Art. Alpino in congedo Walter Bevilacqua, gruppo di Varzo Trasquero, sez. Domodossola

    “Walter Bevilacqua ha sempre condotto il suo vivere secondo gli insegnamenti del nonno alpino (Cavaliere di Vittorio Veneto), che lo ha allevato ed indirizzato alla tradizionale vita contadina di montagna. Ha prestato servizio militare nelle Truppe Alpine a Belluno nel 1965 come artigliere. Ammalatosi sei anni fa e sottoposto a dialisi tri-settimanale, ha continuato nella sua vita di solitudine in montagna ad accudire gli animali e la terra. Il 2 gennaio 2013, durante l’ennesima dialisi, il suo cuore non ha retto ed è “andato avanti”. Poco tempo prima, resosi disponibile un rene a lui compatibile aveva rifiutato il trapianto asserendo: ”Non ho famiglia, sono solo, lascio questo rene a chi ne ha più bisogno di me”. Chiaro esempio d’altruismo e modestia, espressione dei migliori valori di vita alpina”.