Sui luoghi della memoria
L’impegno dell’Ana per il centenario della Grande Guerra, come è emerso dalla conferenza organizzata dal nostro Centro Studi l’anno scorso a Marostica, ha tra i suoi obiettivi principali quello di valorizzare e rendere fruibili i luoghi della memoria e in particolare i sacrari che custodiscono migliaia di Caduti. Dopo un periodo di sperimentazione durato due anni, per il sacrario di Cima Grappa è stato sottoscritto nel 2014 un “accordo quadro” con il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in guerra, finalizzato alla collaborazione nelle attività di custodia e manutenzione ordinaria dei sepolcreti militari. Sulla base di tale accordo l’Ana si impegna a coadiuvare il personale di Onor Caduti per garantire l’apertura dei sacrari oggetto di specifica convenzione nei fine settimana e nelle festività, oltre ad assicurare un supporto nella manutenzione ordinaria delle strutture stesse.
Per la gestione dei soci Ana che effettuano il servizio, Onor Caduti non concorre economicamente, rimanendo i costi di vitto, eventuale alloggiamento, trasporto e assicurazione a carico in parte della Sede Nazionale e in parte delle Sezioni che assicurano il servizio, alle quali va il plauso e un grazie sincero. Ad oggi le realtà in cui l’Ana è direttamente impegnata, sulla scorta dell’accordo quadro e di specifiche convenzioni riguardanti i singoli sacrari, sono: Cima Grappa, Redipuglia, Oslavia, Castel Dante e proprio di recente Fagarè.
Oltre a questi l’Ana, a mezzo delle proprie Sezioni e dei propri Gruppi, sta assicurando la manutenzione di molti cippi, cappelle sepolcrali, lapidi, monumenti, in parte segnalatici dalla stessa Onor Caduti. In segno concreto di quanto è stato fatto nel ricordo di tutti i Caduti, non posso che esprimere la mia riconoscenza e quella di tutta l’Associazione per i tanti soci che in silenzio e nell’anonimato, con i fatti e non con le parole, hanno prestato e prestano gratuitamente tempo e lavoro per questa iniziativa. Sono certo che il loro impegno permetterà anche a tanti giovani delle nostre scuole di vedere e conoscere i luoghi in cui i loro nonni hanno combattuto, dove molti sono morti perché «bello fosse il nostro vivere».
Il Presidente nazionale Sebastiano Favero
Il 4 Novembre cerimonia al sacrario di Redipuglia
Nelle commemorazioni per il centenario della Grande Guerra assume un significato particolare la celebrazione per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate che si svolgerà il prossimo 4 Novembre al sacrario di Redipuglia (dalle ore 10,15).
19º Convegno itinerante della stampa alpina e riunione dei referenti del Centro Studi Ana
Sabato 24 ottobre alle ore 9, aprirà la due giorni la riunione annuale dei referenti del Centro Studi Ana, i cui lavori proseguiranno nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, per concludersi verso le 19.
Alle ore 15 di sabato 24 avrà inizio il Cisa, il cui tema quest’anno è: “La responsabilità dell’Ana davanti alle nuove generazioni e al futuro della società”. Il dibattito continuerà fino alle ore 19 circa.
"Uomo a terra" presentazione a Verona
Giovedì 29 ottobre, alle 19.30, presso la Società letteraria di Verona (piazzetta Scalette Rubiani 1, angolo di Piazza Brà, a Verona) sarà presentato il libro “Uomo a terra”, scritto dal ten. col. Federico Lunardi che racconterà la sua esperienza da osservatore privilegiato, in quanto è ufficiale medico, alpino paracadutista e ranger e ha svolto missioni in Bosnia, Afghanistan e in Antartide.
Presentazione del libro "Pavia eroica, universitaria e… alpina"
Il prossimo 4 novembre, alle ore 17, presso l’Aula Foscolo dell’Università degli Studi di Pavia (c.so Strada Nuova 65, Pavia) verrà presentato il libro di Ettore Avietti “Pavia eroica, universitaria e… alpina”.
L’opera rievoca gli avvenimenti legati alla storia di Pavia con l’intento di rinnovare l'omaggio alla memoria di tanti alpini nati nel territorio pavese, o ad esso legati, per aver frequentato l’Università di Pavia come studenti o docenti.
Le armi della fede
Carissimo direttore, non appena venuto a conoscenza della censura attuata alla “Preghiera dell’Alpino”, da parte della diocesi di Vittorio Veneto, il mio primo pensiero si è indirizzato alla tua persona, il che mi ha indotto ad eleggerti, se me lo consenti, a mio confessore e consolatore.
Una tradizione di fraternità
Sono un maresciallo aiutante dell’Aeronautica Militare ed essendo simpatizzante della vostra eccellente Associazione mi sono iscritto e leggo attentamente la vostra rivista, laddove lascia spazio alle lettere dei lettori. Più leggo le lettere che scrivono gli alpini di tutte le età e più mi convinco che nelle vostre vene scorre sangue patriottico ricco di tradizione, di spirito di Corpo così tanto amato.
Sgradevoli strumentalizzazioni
Il giorno di ferragosto ha promosso a caso nazionale un episodio che ha posto al centro dell’attenzione la nostra “Preghiera”. Non che mancassero notizie per riempire le pagine dei giornali o gli spazi dei siti web nel mese vacanziero per eccellenza, almeno in Italia, ma probabilmente a qualcuno ha fatto comodo quanto avvenuto alla celebrazione di Passo San Boldo in quel di Vittorio Veneto.
"Albanaia" in scena a Milano il 16 ottobre
Il prossimo 16 ottobre al Teatro Elfo Puccini torna, per una sola sera "Albanaia", lo spettacolo tratto dal romanzo di Augusto Bianchi Rizzi che ha fatto emozionare il pubblico della passata stagione. Il titolo, così particolare, nasce dall’appellativo che gli Alpini davano alla guerra in Albania, dove, tra il 1940 e il 1941 migliaia di nostri connazionali caddero. Attraverso la figura del dottor Vittorio Bellei viene raccontata l’adesione, con rigore etico e morale, al sistema di valori del suo tempo, valori nei quali si riconosce totalmente, tanto da partire volontario come tenente medico delle Truppe alpine nella seconda guerra mondiale.
Fare politica
Carissimo direttore, è da tempo che volevo scriverle per sapere cosa pensa sulla questione dell’Ana in rapporto alla politica. Io penso che bisogna distinguere fra apartitico e apolitico. È un dovere essere apartitico, è un dovere non essere apolitico. È un nostro dovere fare politica. Se non la facciamo si fa il gioco dell’avversario.
Il capitano Sora e i crimini che non commise
Caro direttore, mi riferisco all’articolo di Gian Antonio Stella uscito sul Corriere della Sera di domenica 23 agosto dal titolo “La vera storia della Preghiera dell’Alpino” nel quale il giornalista oltre a raccontare la storia della “Preghiera dell’Alpino” racconta i crimini che sarebbero stati commessi in Etiopia, a Zeret, da parte del col. Sora, al comando del XX battaglione coloniale. Ricordo che il col. Gennaro Sora non solo partecipò alla leggendaria ricerca e salvataggio dei superstiti della spedizione del generale Umberto Nobile al Polo Nord nel maggio 1928 ma, durante la Prima Guerra Mondiale, combatté valorosamente alla testa dei suoi insuperabili alpini, con il grado di sottotenente, sui ghiacciai dell’Adamello e sulle creste del Tonale a fianco degli eroici fratelli Nino e Attilio Calvi, di Cesare Battisti e dei trentini Larcher e Mosna, guadagnandosi tre Medaglie d’Argento al Valore Militare e una promozione per eccezionali meriti dimostrati sulle alte cime dell’Adamello.
Custodi di un insegnamento
Sul Monte Pasubio, ogni roccia, ogni sentiero, ogni angolo, ogni cresta pulsa di ricordi degli alpini, quegli uomini che lì si immolarono per fermare l’avanzata austroungarica della Strafexpedition. Sulla parete rocciosa che delimita la Strada degli Eroi sono collocate le targhe delle 15 Medaglie d’Oro al Valor Militare che lì combatterono, tra i quali Cesare Battisti, Fabio Filzi che furono catturati sul Monte Corno di Vallarsa, cima del massiccio del Pasubio, e Damiano Chiesa. Il Pasubio ha visto ogni tipo di guerra, di mine, di trincea, di fortezze, ma anche l’ingegno e la capacità dell’uomo di costruire opere belliche di grande ingegneria militare come la Strada delle 52 gallerie. E c’è un appuntamento, la prima domenica di settembre di ogni anno, al quale un alpino non può mancare: è il pellegrinaggio sul Pasubio, quest’anno nazionale e solenne.