Doni alla città
Durante le fasi di programmazione e preparazione delle varie attività di Protezione Civile avevamo quasi la sensazione che i nostri volontari avessero a Treviso compiti marginali. Ora però che l’evento si è concluso abbiamo una consapevolezza ben diversa: sono stati circa 800 i volontari impegnati nelle varie attività gestite direttamente dalla P.C. Ana. I volontari appartengono a più di 45 Sezioni, compresa quella di Treviso che ha contribuito con impegno e precisione nella preparazione del rancio.
Chi ha suonato per il reduce?
Mi piacerebbe che su L’Alpino fosse dato il giusto risalto a un episodio accaduto durante l’Adunata di Treviso. Mi riferisco agli onori tributati ad un alpino reduce di Guerra, quasi centenario, da una banda musicale che vedendolo ha suonato in suo onore l’inno degli alpini.
L’Adunata siamo noi
«Ma che cosa ci andate a fare tutti gli anni alla stessa trita e ritrita rappresentazione di voi stessi? È sempre la solita minestra!». La domanda di un amico privo di esperienza militare non mi stupisce. Capisco che da fuori l’Adunata possa sembrare ormai ripetitiva. Per tanti di noi e per me non è così.
Truppe Alpine in vetrina
Come ormai tradizione, anche nella splendida cornice della 90ª Adunata nazionale di Treviso il Comando Truppe Alpine ha allestito la “Cittadella degli Alpini”, vetrina espositiva dei mezzi ed equipaggiamenti in dotazione ai reparti alpini dell’Esercito Italiano. Diventata ormai luogo di incontro e punto di riferimento tra gli alpini di ieri e quelli di oggi, la Cittadella ha costituito anche quest’anno una speciale attrazione per gli oltre 130mila visitatori che nell’arco dei tre giorni dell’Adunata l’hanno popolata, interagendo con gli uomini e le donne in uniforme in un coinvolgente percorso tematico.
Un’Adunata da record
Gentile direttore, a poche ore dalla conclusione della splendida Adunata del Piave svoltasi nella mia città, sono a scriverti la mia grande soddisfazione e penso anche quella di tutti noi trevigiani, vittoriesi, coneglianesi e valdobbiadenesi, per un’Adunata veramente da record.
Uomini di valore
Domenica 14 maggio, prima che iniziasse la sfilata, ho letto su un quotidiano un articolo che mi ha indignato per la ovvietà e la stupidità delle descrizioni fatte dall’autore su noi alpini. Come al solito, ma speravo che ormai nel terzo millennio certe posizioni preconcette fossero state rimediate da un minimo di informazione e di cultura, siamo definiti gli ubriaconi di sempre, pieni di alcol dalla mattina alla sera, un po’ buffoni di corte per il divertimento dei cittadini ospiti.
Il decoro di chi sfila
Sfila la Sezione di Treviso, s’inserisce un ragazzo sui 25- 30 anni, pantaloni corti, lo vedo e gli dico: “Con quei pantaloni non puoi sfilare…”. Mi guarda come se avessi bestemmiato e mi risponde: “Ma no dai, dici davvero?”, non ho capito se fosse davvero sorpreso e se mi volesse sfottere. Non ho l’autorità per metterlo fuori, ma avrei voluto prenderlo a calci.
Pola, Fiume e Zara
Sono un alpino, figlio di un capitano dei bersaglieri, che combatté nell’ultimo conflitto mondiale, e di una istriana, esule in Patria, e nipote di un ufficiale degli alpini del btg. Cividale, che fu impegnato, tra gli altri, sul fronte greco. Ho prestato servizio di prima nomina come sottotenente, uscito dal 111º corso Auc della Smalp di Aosta, nel btg. Gemona, tra il 1983 e il 1984. Quando mi è possibile partecipo alle Adunate nazionali e, se ce la faccio, sfilo (anche e prima di tutto) con gli alpini di Pola, Fiume e Zara.
Ottantamila in sfilata per 13 ore: tripudio alpino a Treviso
#alpiniadunata2017
Sono stati 80mila gli alpini che hanno sfilato per le vie della città, applauditi dai trevigiani assiepati lungo il percorso o affacciati ai balconi imbandierati. Salutati dal Presidente dell’Ana Sebastiano Favero, dal Presidente della Regione Luca Zaia, dal Sindaco Giovanni Manildo, dal comandante delle Truppe Alpine gen. Federico Bonato e dai vertici della Difesa: il ministro Roberta Pinotti, i generali Claudio Graziano, Danilo Errico e numerose altre autorità del territorio.
Santa Messa in onore ai caduti: un filo lega passato e presente delle penne...
#alpiniadunata2017
La cerimonia eucaristica è il momento più intimo dell’Adunata, che interrompe per un’ora il frastuono della festa e concentra l’attenzione sui valori alpini, sul silenzio, sulla memoria ai caduti. Intensa la cerimonia - accompagnata dal Corale del Duomo di Montebelluna - svoltasi oggi pomeriggio nel Tempio di san Nicolò le cui navate trecentesche sono state riempite da duemila penne nere, tante altre hanno seguito la cerimonia all’esterno, nel maxi schermo allestito per l’occasione.