Irma festeggia il 70 compleanno della 'Casa de l'alpino'

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I festeggiamenti per il 70° compleanno della ‘Casa de l’alpino’ di Irma (Brescia) inizieranno sabato 19 luglio pomeriggio: alle 14.30 inaugurazione mostra fotografica; alle ore 21 nella parrocchiale serata rievocativa ed esibizione del coro ‘Prealpi’ di Villa di Pedergnano. Domenica 20 luglio dalle 8 alle 13 gara di marcia.

Molte autorità saranno presenti: fra queste il sindaco di Castenedolo Giuliano Salomoni con una rappresentanza di penne nere castenedolesi e i discendenti dei familiari per rendere omaggio alla memoria del progettista il loro concittadino maggiore Antonio Belpietro.

Ricordiamo che la storia della ‘Casa de l’alpino’ di Irma inizia da lontano. Nel 1922 la sezione bresciana inviò a proprie spese in Bazena per cure climatiche orfani di alpini caduti nel primo conflitto mondiale. Nel 1927 il cappellano don Angelo Barcellandi sviluppò l’idea di mandare in montagna anche alcuni figli di alpini bisognosi di cure e in ristrette condizioni economiche. A Irma si sperimenta il soggiorno nei locali dell’asilo, ma Omobono Bertelli di Irma detto Bonom , sergente della prima guerra mondiale e notabile della piccola comunità valtrumplina, perora presso il consiglio sezionale la causa della costruzione della colonia.

Grazie alla sua influenza ottenne dal comune di Bovegno (allora Irma era una frazione), un lotto di terreno di circa quattro mila metri quadrati e legname per la costruzione, poi, gli alpini fecero il resto, procurando pietre da una cava vicina e mettendo a disposizione braccia e sudore.

L’alpino Brichetti offrì una cospicua somma di denaro e i serramenti. Fu sempre un alpino, il maggiore Antonio Belpietro di Castenedolo che curò il progetto. E così, il 19 giugno 1938, si celebrò la posa della prima pietra alla presenza del presidente nazionale dell’ANA e, l’anno successivo, il 20 ottobre la solenne inaugurazione.

La Casa è una struttura in pietra a vista non ha nulla da invidiare agli chalet di Cortina ed è incastonata in una posizione incantevole che offre un clima fresco, asciutto e particolarmente benefico. La struttura non ha risentito del passare del tempo perché ogni anno squadre di alpini provvedono alla sua manutenzione anche per adeguarla alle nuove normative. La casa ha assolto a pieno il suo compito post bellico poi, con il passare degli anni, il soggiorno è stato aperto a tutti.

Giancarlo Buizza

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