Un "monello"

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    Già da tempo volevo suggerire di pubblicare una pagina di marachelle fatte durante la naja. Avrei voluto fare l’alpino nell’8° per poter baciare il culo ai muli sacri degli alpini, ma il destino mi ha mandato a Borgo San Dalmazzo. Allora pensai: chissà se riuscirò ad andare a Gaeta.

    Una domenica di agosto del 1969 (con la Julia eravamo al Ponticolo di Colle Isarco Vipiteno, erano gli ultimi due anni di ordine pubblico a guardia di tralicci) avendo la giornata libera salgo a bordo strada (l’autostrada del Brennero era in costruzione), metto la mia tuta blu da cuoco sotto un masso e faccio l’autostop. Passo la giornata a Innsbruck, bella, attorniata dalle montagne. Al ritorno mi dà un passaggio per rientrare una coppia di sposini polacchi che avevano l’auto piena di taniche di benzina. A quel tempo non avrebbero potuto venire in Italia con il prezzo della benzina. Arriviamo al Ponticolo, apro il reticolato di zona militare, li faccio entrare, montano la tenda, vado in cucina e gli offro caffè e tè (non credo di aver avuto i pasticcini). Sono andati via al mattino presto. Non essendo venuta nessuna ispezione mi è saltata anche Gaeta…

    Luciano Mantero – Varazze (Savona)

    Non so dire se tu sia più disgraziato o masochista. Certo che il monello ha sempre il suo fascino. Una curiosità postuma: poi in famiglia come ti è andata?