Rinnovato il rito dell'olio votivo per la Madonna del Don

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    Nel segno del lutto quest’anno le celebrazioni per la Madonna del Don, a Mestre. Abbiamo mantenuto la Festa anche se con il dolore nel cuore , ha titolato un giornale locale. La notizia della morte dei quattro giovani alpini in Afghanistan ci ha raggiunto a Montecchio Maggiore nel cimitero dove riposa Padre Crosara e lì abbiamo pregato anche, e soprattutto, per loro e le loro famiglie. Erano presenti i presidenti e i vessilli, oltre che quello di Venezia, di Brescia, Salò, Vallecamonica e di un’altra decina di Sezioni. Tantissimi i gagliardetti. Domenica il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, cambiando all’ultimo momento i programmi, ha voluto essere presente alla cerimonia con gran parte dei suoi assessori.

    Durante l’incontro con i presidenti delle Sezioni che quest’anno hanno donato l’olio alla Sacra Icona Brescia, Salò e Vallecamonica Orsoni ha espresso Il cordoglio personale e quello della città di Venezia per la morte dei quattro alpini, che hanno perso la loro vita in una delle missioni di pace nel mondo, la più complicata e dall’altissimo costo umano . La celebrazione è poi continuata secondo un nuovo programma che, da quest’anno, non vede più la Messa al Campo nella Piazza Maggiore, sostituita dall’alzabandiera solenne seguito da una evocazione storica della vicenda della Madonna del Don e dalla lettura di una lettera dal fronte russo scritta da un alpino che non è più tornato. Era prevista la presenza di un picchetto proprio del 7º Alpini di Belluno il reggimento dei quattro Caduti che, comprensibilmente, non è potuto intervenire; certamente avrebbe ricevuto una intenso abbraccio da parte di tutti noi e di tutta la cittadinanza.

    Siamo, dopo tanti anni, ritornati nella chiesa dei Padri Cappuccini che è, come ha detto padre Amedeo, il vicario del convento che ha celebrato la Messa e benedetto l’olio offerto per la lampada votiva, il santuario della Madonna del Don. Siamo riusciti a starci! Ben quindici pullman di alpini provenienti da Brescia, Salò e Vallecamonica: diciassette erano i vessilli sezionali e 190 gagliardetti. Per noi alpini mestrini e veneziani, ovviamente presenti con tutti i gagliardetti dei nostri gruppi, compresi Pola, Fiume e Zara e il presidente Rocco Lombardo, è stata una presenza impressionante. La commozione, l’intensità della partecipazione sono state esaltate dalla voce del coro Vallecamonica che ha accompagnato la Messa e la cerimonia della donazione dell’olio.

    Altrettanto intensa e applaudita era stata anche la rassegna corale del sabato sera, che tradizionalmente apre la festa della Madonna del Don: dai cappuccini si sono alternati il coro Marmolada di Venezia e il coro Alte Cime della sezione di Brescia. L’ammainabandiera ha concluso la giornata, alla presenza delle Sezioni donatrici dell’olio che sono rimaste in piazza Ferretto assieme alle due fanfare: la Tridentina di Brescia e la Fanfara di Salò che hanno suonato per tutto il pomeriggio e fatto affiorare il bisogno che la popolazione sente di riappropriarsi di questi momenti semplici e spontanei di ritrovarsi attorno al nostro Tricolore e alle nostre tradizioni.

    Franco Munarini

    Pubblicato sul numero di novembre 2010 de L’Alpino.