Mostra in grigioverde

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    L’89ª Adunata nazionale di Asti ha rappresentato, per noi alpini in armi, un momento molto significativo: è stato il 10º anniversario della “Cittadella degli alpini”. Nata nel 2007 in occasione del raduno di Cuneo, dopo due lustri la sua presenza costituisce ormai un momento irrinunciabile di ogni Adunata. Personalmente vi avevo partecipato una sola volta, a Bassano nel 2008, con uno stand dedicato alle missioni all’estero. 

     

    Allora si trattava di una semplice tenda pneumatica con alcune fotografie e un filmato. Ero rimasto impressionato dal numero dei visitatori, una folla così numerosa da obbligarci a chiudere i cancelli per disciplinare gli ingressi. Quest’anno, la vicinanza geografica ha assegnato il compito di progettare, allestire e condurre l’attività della Cittadella alla brigata Taurinense.

    Un lavoro impegnativo, sia dal punto di vista organizzativo che pratico, nella considerazione, comunque, di essere “ospiti” e di dover mettere a sistema le esigenze di molti attori, sia militari che civili. Ad Asti, la Taurinense ha schierato tutti i suoi reparti per dare vita ad una Cittadella degna delle aspettative. Ai reggimenti della brigata si sono affiancati, come gli altri anni, i ranger del 4º Alpini paracadutisti, gli specialisti del 34º Gruppo Squadroni dell’Aviazione Esercito “Toro” di Venaria e gli uomini del Museo Storico Nazionale degli Alpini di Trento che hanno organizzato una importante mostra su Cesare Battisti nel centenario della sua morte.

    La Cittadella di Asti verrà ricordata anche per la partecipazione, prima volta in assoluto, dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, che ha allestito un piccolo ma interessantissimo stand di cartografie antiche e moderne. La variopinta e pacifica marea dei visitatori ha invaso piazza Campo del Palio a partire da giovedì mattina fino a domenica in tarda sera. I settori della palestra di arrampicata e del ponte tibetano sono stati costantemente assediati da tantissimi bambini che, in coda con i genitori, hanno aspettato il loro turno per provare l’emozione di camminare a qualche metro da terra o per scalare la parete artificiale. Stessa scena allo stand dell’artiglieria, dove i ragazzini si sono assiepati fin dal primo giorno per “giocare con il cannone”.

    Il “Lince”, con la livrea bianca delle Nazioni Unite, ricordo del recente impegno della “Taurinense” in Libano, ha fatto bella mostra di sé in migliaia di foto ricordo assieme agli alpini ancora vestiti con il casco blu e la penna nera. Arrivati fin dal lunedì precedente all’Adunata, gli uomini e le donne del Reparto Comando della Taurinense hanno realizzato in poche ore l’ossatura della Cittadella, recintando l’area e allestendo le prime tende pneumatiche.

    Tutti gli altri reparti sono giunti l’indomani, per continuare e concludere i lavori, ciascuno nel proprio settore. In tre giorni sono arrivati in buon ordine obici, mortai, blindo Centauro, Vtlm “Lince”, un’ambulanza, container e gru. Sono state realizzate le torri del ponte tibetano e della palestra d’arrampicata, quest’ultima gestita dai volontari dell’Ana assieme agli istruttori di alpinismo del Centro Addestramento Alpino di Aosta.

    Il Comune e la Sezione di Asti hanno agevolato il nostro compito fin dalla prima ricognizione, a febbraio. Ma soprattutto sono stati preziosissimi interlocutori nella gestione emergenze e degli imprevisti. Quasi 140mila visitatori nei quattro giorni dell’apertura. Un buon risultato, a sentire i “vecchi della Cittadella”. A coloro che nei giorni dell’Adunata, con la pioggia o col sole, hanno attraversato l’arco verde all’ingresso della Cittadella va la nostra gratitudine per aver voluto vedere e spesso toccare con mano la realtà degli alpini in armi.

    Filippo Tremolada

    casezpi@btaurinense.esercito.difesa.it