È tempo di bilanci, almeno per me che fra pochi giorni metterò lo zaino a terra come tesoriere nazionale, ma vale per tutti. È giusto che io mi chieda perché militiamo nell’Ana, perché ci impegniamo, perché lavoriamo per l’Ana. Ha senso tutto questo? È utile? Certamente lo è, ma perché?
L’Ana è una grande macchina da guerra. La definizione non è mia, ma dei nostri generali in armi, quelli che sanno organizzare le missioni militari all’estero, che sanno motivare, attrezzare, comandare e sostenere in tutte le loro necessità i nostri alpini in missioni difficili dove si rischia la vita e ogni errore, ogni dimenticanza, può essere senza rimedio. L’Ana è una grande macchina da guerra, l’ho sentito dire da loro, con convinzione, alla partenza delle Adunate nazionali, quando decine di migliaia di persone sono in attesa di sfilare, motivate e convinte, senza che nessuno abbia il potere giuridico di convocarle, di inquadrarle né di comandarle.
L’Ana è una grande macchina da guerra formata però perlopiù da persone che non hanno l’età per fare la guerra, ma che vogliono rendersi utili per sostenere i grandi valori dell’Associazione. I valori sono molti, ma i principali sono tre: la memoria, la fratellanza e la solidarietà. Ho partecipato a molte manifestazioni organizzate dall’Ana in questi anni e sempre ho visto l’ammirazione dei sindaci, delle autorità, della cittadinanza per quanto facciamo e per i valori che esprimiamo. Sono convinto che nell’animo di tutti, alpini e non alpini, alberghino sentimenti buoni e sentimenti non buoni.
Tutti abbiamo bisogno di trovare le strutture, le organizzazioni, le amicizie che ci consentano di esprimere il meglio di noi stessi e di allontanare il peggio che pure si nasconde in noi. L’Ana è una grande macchina da guerra che ci consente di riscoprire il bisogno di fratellanza con gli altri, il desiderio di solidarietà verso gli altri, il tutto nel ricordo dei Caduti che è stato il primo collante dell’Associazione.
La fratellanza la manifestiamo frequentando i nostri Gruppi, le nostre Sezioni, i nostri raduni locali e le nostre grandi Adunate nazionali. Questi incontri, queste amicizie, questi ranci collettivi ci rendono più forti, ci rendono migliori. Non siamo ovviamente i soli a favorire la fratellanza, anzi veniamo dopo altri ben più importanti di noi, ma anche noi siamo utili. Di questo siamo certi. La solidarietà la manifestiamo con le tante opere che sono indicate nel nostro Libro verde che annualmente pubblichiamo.
La gente ha chiara la sensazione del desiderio che gli alpini hanno di dare aiuto a chi ha bisogno. La memoria la esercitiamo ogni volta che portiamo una corona di alloro ad un monumento ai Caduti ed ogni volta che organizziamo manifestazioni per ricordare la storia e le sofferenze di coloro che hanno il grande merito di avere costruito la nostra Patria.
Gianbattista Stoppani