MILANO – Al lavoro in Tanzania

    0
    83

    Giacomo Folcio, capogruppo di Giussano è persona schietta: sempre pronto a darsi da fare per gli altri non pensa mai alla fatica sapendo di contare sulla forza dei suoi alpini. Da anni si parlava della candidatura al premio “L’Alpino dell’Anno” organizzato dalla sezione di Savona, ma ha sempre rifiutato la proposta con i suoi: “Lascia stare… non ci tengo… ci sono cose più importanti da fare… non perdete tempo…”. Ma il diploma di merito conferitogli durante l’edizione di quest’anno del premio ha rappresentato il giusto riconoscimento (ne parliamo in questo numero »).

     

    E veniamo all’impegno in Tanzania che iniziò nel 1996 durante una serata con don Camillo Calliari, missionario della Consolata, che descrisse la missione di Kipengere dove non c’erano elettricità, gas, fognature, acqua. Nella stagione delle piogge l’acqua porta malattie e a volte la morte; poca igiene e orti miseri perché poco irrigati.

    Quell’incontro fece scattare la voglia di fare ed ecco cosa è stato realizzato dal gruppo di Giussano in Tanzania sino al 2011: acquedotti a caduta, 17 serbatoi, la posa di 200 km di tubi e 280 fontane. Ogni volta la squadra di Giussano imbiancava cucine, refettori, ambulatori, per non parlare della distribuzione di medicinali e articoli sanitari e di trecentomila quaderni con migliaia di penne e materiale di cancelleria. Dal 2012 a Ilembula si sta realizzando una chiesa come luogo di preghiera e di aggregazione per la comunità che sta formandosi e crescendo.

    Qualche dato: la chiesa è di 800 metri quadri, la struttura del tetto è realizzata in acciaio con 30 tonnellate di travi portate dall’Italia e la sola copertura sfiora i 1000 metri quadri. Oltre ai progetti in Tanzania il gruppo ha realizzato decine di interventi nei cinque continenti per alleviare sofferenze e portare aiuti in occasione di terremoti, alluvioni, guerre e povertà. Per finanziare i progetti servono soldi e così i soci si dedicano alla raccolta di rottami metallici e realizzano momenti di autofinanziamento: solidarietà a 360° gradi, come ci ha insegnato il Beato don Carlo Gnocchi.