I tamburi alpini di Pacengo

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    Era il 1976 quando, quasi per gioco, alcuni alpini del gruppo di Pacengo (sezione di Verona) fondato nel 1966 con primo capogruppo Pietro Val, ebbero l’idea di recuperare i tamburi che erano delle majorettes della banda musicale di Pacengo, fusasi con quella di Peschiera del Garda. Ad incoraggiare l’idea del recupero dei tamburi fu l’allora capogruppo Ferruccio Marai. “Decidemmo di utilizzare i tamburi per accompagnare le sfilate alpine all’interno del Comune – spiega Marai – e con il tempo oltre ai tamburi recuperammo il tamburino ed un tamburo grande.

     

    Li battezzammo “I Tamburi di Pacengo”, e su insistenza di alcuni amici iniziammo a partecipare alle sfilate provinciali e poi a quelle nazionali. L’apprezzamento fu immediato, tanto che ci volevano dappertutto per battere il tempo di marcia. Una soddisfazione grande”. Oggi oltre ai tamburi, tamburini e tamburone si sono aggiunti anche i piatti.

    I tamburi di Pacengo non hanno al seguito nessun altro strumento, “vivono di luce propria…”, come ama dire il capogruppo Emilio Sartori. Ai dieci uomini che oggi formano i “Tamburi di Pacengo” se ne stanno aggiungendo altri tre, sono giovani che vogliono imparare a suonare il tamburo e che vogliono sfilare con gli alpini. “Siamo orgogliosi di queste nuove reclute”, sottolinea il capogruppo.

    Sergio Bazerla

    Pubblicato sul numero di maggio 2011 de L’Alpino.