Aiuti alle famiglie dei Caduti

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    Abolita la leva, ci sono gli specialisti. Parlando con alcuni “nipoti” (soldati in servizio) li trovo molto preoccupati per il rischio che comportano le attuali missioni all’estero. Le famiglie dei Caduti o feriti ricevono dallo Stato un aiuto economico esiguo.

    Mi dicono che molte assicurazioni non accettano polizze sulla vita. Non so se esiste all’interno dell’ANA una struttura economica che si presti ad aiutare i famigliari; se non c’è, penso sarebbe indispensabile creare un fondo dove tutti, iscritti e simpatizzanti, possano versare una cifra, facendo una donazione che venga devoluta ai parenti. Sarei disponibile a versare subito un aiuto.

    Giordano Vigotti – Tricesimo (UD)

    La tua è una nobile idea. Per ora, di certo, ci sono gli impegni presi dallo Stato nell’ingaggio dei volontari. La struttura dell’ANA non ha, e ritengo che difficilmente potrà avere anche in futuro, strumenti in grado di rispondere ai bisogni di famiglie di militari più o meno gravemente colpiti in incidenti per servizio. Quello che posso garantire è la disponibilità da parte degli alpini di assistere moralmente e, nei limiti delle risorse dell’Associazione, anche economicamente casi di particolare gravità o di precarietà. Dire di più, si rischia di creare illusioni.

    Pubblicato sul numero di maggio 2011 de L’Alpino.