I giovani e il senso civico

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    Un piccolo assaggio dell’Adunata che si terrà nella città abruzzese nel 2015 ha avuto luogo il 29 e 30 marzo presso la caserma Rossi de L’Aquila, in occasione del 2° Convegno Nazionale dei Coordinatori Giovani dell’ANA – ospitati dalla sezione Abruzzi e dal 9° Alpini – che si sono confrontati sul tema: “L’esperienza degli alpini nelle missioni all’estero ed i suoi riflessi sul futuro dell’ANA; l’impegno associativo oggi e domani dei Giovani dell’ANA”.

    Sabato 29 marzo, dopo l’alzabandiera e gli onori ai Caduti hanno avuto ufficialmente inizio i lavori, promossi e coordinati dalla Commissione nazionale Giovani, coordinata dal consigliere nazionale Roberto Bertuol, unitamente ai colleghi Giorgio Sonzogni, Guido Vercellino e Antonello Di Nardo che oltre ad essere un consigliere nazionale è anche capogruppo di Barisciano.

    Il vice presidente nazionale Renato Zorio, il comandante del 9° reggimento Alpini, col. Massimo Iacobucci e il presidente della sezione Abruzzi Giovanni Natale hanno portato ai convegnisti i saluti dell’Associazione e degli alpini in armi. Il giorno precedente all’apertura del convegno era stato costituito presso un notaio della città il Comitato Organizzatore dell’88ª Adunata nazionale de L’Aquila. Nella concomitanza dell’evento il presidente del Comitato, consigliere nazionale Luigi Cailotto, è intervenuto al convegno illustrando i progetti in cui l’ANA è impegnata per le celebrazioni del centenario della Grande Guerra.

    Sull’Adunata sono intervenuti anche il sen. Franco Marini, alpino ed ex presidente del Senato, e il sindaco de L’Aquila Massimo Cialente, i quali hanno presentato la grande manifestazione alpina del 2015 come un’occasione importante per la città, ferita dal tremendo sisma del 2009, ma che sta lottando per tornare alla normalità.

    A parlare di alpini in armi e dell’esperienza nelle missioni all’estero è intervenuto il capitano Marco Deon, in servizio presso il 9° Alpini e già impegnato nella missione ISAF in Afghanistan, che ha illustrato il compito dei militari e le varie fasi della missione. È emersa l’alta preparazione tecnica, ma soprattutto umana dei nostri connazionali che, nonostante il cambio delle modalità di reclutamento e di impiego nell’Esercito, portano avanti la grande tradizione alpina che permette all’ANA di essere la più grande associazione d’arma del mondo.

    Nel pomeriggio Paolo Plini, alpino, ricercatore del CNR, ha presentato la sua opera sui luoghi della Grande Guerra: facendo una serie di ricerche e sovrapposizioni di informazioni è riuscito a redigere una mappa informatica molto dettagliata dei luoghi dove sono avvenuti i fatti della prima guerra mondiale, mettendo a disposizione uno strumento prezioso di approfondimento per storici ed appassionati, ma anche un valido supporto per le attività che l’ANA ha posto in essere per il recupero e la manutenzione dei luoghi che furono teatro delle gesta del Corpo degli Alpini. Mauro Buttigliero, giovane del 1° Raggruppamento che ha condiviso il progetto dei giovani ANA fin dagli albori, ha aperto gli interventi dei coordinatori di raggruppamento e ha illustrato le attività svolte e i risultati ottenuti, ben rispecchiati dal numero di partecipanti al congresso de L’Aquila e dal bel gruppo di amici che si è venuto a creare.

    L’energia di Andrea Motta, da poco coordinatore del 2° Raggruppamento, ha caratterizzato il suo intervento. Andrea, palesando le difficoltà che trova nel far breccia nelle Sezioni con più soci, ha mostrato un ottimismo ed una carica positiva non comune che fa ben sperare per il futuro. Alessandro Ferraris, coordinatore del 3° Raggruppamento, ha parlato delle molteplici attività dei giovani delle Sezioni trivenete, evidenziando le criticità – in realtà presenti in tutti i Raggruppamenti – come le resistenze che in alcune Sezioni vengono incontrate nella costituzione dei coordinamenti giovani e nel sostegno, anche economico, alle loro iniziative.

    È stata sottolineata anche l’importanza che gli obiettivi fissati dal CDN attraverso i coordinamenti dei giovani dell’ANA trovino la massima condivisione e collaborazione. Dopo un filmato toccante in ricordo dell’alpino Matteo Miotto, caduto in Afghanistan, Nicola Stoppa della sezione di Vicenza ha illustrato le iniziative a favore dei giovani che intendono partecipare ai bandi di arruolamento dei volontari con l’intento di indossare il cappello alpino: un’opera che ha dato ottimi risultati e che è stata indicata come un esempio da seguire e incentivare, anche in parallelo alle analoghe attività che i reparti svolgono per gli alpini in armi impegnati in concorsi di rafferma. Un esempio su tutti quello del 9° Alpini, come ha avuto modo di spiegare un altro padrone di casa, il ten. col. Roberto Neri, comandante del battaglione L’Aquila.

    L’incontro è stata anche l’occasione per individuare un nuovo coordinatore giovani per il 4° Raggruppamento: si tratta di Florindo Rossi della sezione Molise che insieme all’altro responsabile del Raggruppamento, Marco Scapperrotta, avrà l’arduo compito di supportare la Sezione abruzzese con un gruppo di volonterosi giovani alpini nella preparazione della Adunata nazionale del 2015. Domenica 30 marzo nell’aula magna della caserma Rossi si sono tirate le somme dei lavori del giorno precedente e si è aperto il dibattito tra i giovani delle varie Sezioni. È stato un confronto di riflessioni e di esperienze che hanno posto la base per il lavoro nei prossimi mesi e che ha permesso di condividere obiettivi e idee sul futuro associativo.

    Occorre evidenziare che i giovani dell’ANA ritengono sia indispensabile sostente il mantenimento della massima efficienza delle Forze Armate e in particolare del Corpo degli Alpini, sia per i compiti della difesa e sicurezza nazionale ed europea, sia per l’impegno nelle missioni di pace all’estero che per il controllo e la salvaguardia del territorio e degli interventi nelle emergenze, affiancati dai volontari della Protezione Civile, nella quale l’ANA svolge un ruolo importante.

    Nell’approssimarsi del centenario della Grande Guerra il convegno è stato anche un’occasione di riflessione sul significato delle esperienze militari e civili degli alpini nei 140 anni della loro storia e sulla consapevolezza e salvaguardia dei valori civici che sono alla base di un corretto rapporto sociale. In tal senso si è auspicato che il Parlamento possa valutare di reintrodurre modalità di formazione civico-militare per i giovani, attualizzate alla luce del percorso che dalla leva obbligatoria ha condotto alla attuale organizzazione professionale delle Forze Armate. Si è fatto portavoce di questa istanza il presidente emerito del Senato dela Repubblica Franco Marini che, intervenuto ai lavori, ha sostenuto la necessità di rivedere la naja obbligatoria, anche se per un periodo ridotto, come strumento di formazione per i giovani e per finalità legate al sociale e alle emergenze sul territorio.

    Roberto Bertuol e Daniele Bertin