Visibilit: s o no?

    0
    26

    In una sua risposta su L’Alpino di luglio Lei afferma: Non ho mai detto che non abbiamo bisogno di visibilità, anche se lo penso . Il presidente Perona all’assemblea dei delegati dice: Occorre rivedere la presentazione del Libro Verde, bisognerà proiettare i contenuti della solidarietà su uno schermo visibile ad una vasta platea . Non pensa che la sua affermazione sia un po’ in contrasto con le parole del presidente? In merito alla preghiera dell’Alpino il presidente dice …continuano a proliferare le versioni più bizzarre, frutto, il più delle volte, di una adesione acritica ad un pacifismo peloso e di maniera che non ci appartiene… . Non capisco le incertezze di coloro che non si attengono alle direttive e recitano preghiere taroccate. Pienamente d’accordo con Perona.

    Antonio Respighi Abbiategrasso (Milano)

    Visibilità. Oggi quel termine è sinonimo, quasi sempre, di esibizione. Tutti sgomitano per avere una foto sul giornale, non importa quale, non parliamo poi di cosa si fa per un passaggio in TV, anche se locale. Questo non fa parte del nostro stile. L’immagine dell’alpino è talmente legata alla sobrietà, concretezza, disponibilità senza calcoli di ritorno, che se si fa qualcosa di buono, anche di straordinario, lo si considera normale e non c’è ragione per ostentarlo. Nelle parole del presidente Perona è espressa chiaramente la volontà di far conoscere in modo corretto l’ANA, la sua forza morale, l’entità delle opere compiute sul territorio nazionale e all’estero, sulle orme dei nostri veci. All’idea diffusa con insistenza dai giornali e dalle televisioni di un’associazione propensa alla goliardia e all’enologia si vuole far passare un messaggio diverso, che spieghi come nello zaino degli alpini, oltre ai valori cui si richiamano, ci siano tanto sudore, fatica, sacrifici e generosità. I milioni di ore lavorative, la presenza della protezione civile, dell’Ospedale da Campo e i consistenti contributi erogati a chi si trova in stato di bisogno non devono risultare come una contabilità esibita, ma un modo corretto d’informare opinione pubblica e autorità con le quali si collabora. Quindi l’informazione come dovere da parte di chi regge le sorti dell’A.N.A. Nessuno, e men che meno il presidente nazionale, pensa che sia consentito esibire il bene che si fa. Non sarebbe né alpino, né dignitoso. Su questo, identità di vedute.