Una mamma sui cingolati

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    Caporal maggiore scelto Alessandra Burrascano, nessuno le aveva mai detto: ma chi te lo fa fare di andare militare… Forse qualcuno sì, certamente non la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto nella scelta.

    …e, per giunta, negli alpini… Impegno e dedizione sono due doti che caratterizzano il Corpo degli Alpini, io sento mie queste caratteristiche e dunque non ho avuto dubbi quanto è stato il momento di scegliere.

    Ha mai pensato di fare altro, nella vita? Sinceramente no, anche perché mi sono arruolata subito dopo la maturità e non ho mai avuto ripensamenti. Tra l’altro alla ‘Taurinense’ ho anche conosciuto un collega che ho sposato nel 2009 e con il quale ho avuto Irene, che oggi ha 11 mesi.…

    A proposito, chi comanda in casa? Comanda la piccola, che ha un bel caratterino…

    Ci racconti qualcosa di lei. Sono cresciuta in un paese di cinquemila abitanti in provincia di Messina. Dopo aver conseguito la maturità scientifica ho iniziato a lavorare ma sentivo che la realtà di paese mi stava stretta…

    Allora? Allora ho deciso di arruolarmi per vedere la vita fuori dal mio piccolo mondo e cercare di fare qualcosa di diverso. Ho frequentato prima il RAV di Ascoli Piceno, in seguito ho conseguito la specializzazione presso la scuola d’Artiglieria di Bracciano con la qualifica di “aerologista” (è lo specialista che rileva le condizioni meteo quali la velocità e la direzione del vento, la densità e la temperatura dell’aria, n.d.r.).

    Com’è andata? Mi sono classificata la prima del corso, e quindi ho potuto scegliere la mia prima assegnazione: Torino, alla caserma “Montegrappa”, brigata alpina Taurinense, dove presto servizio dal 2005. A Torino dopo un primo periodo di ambientamento montano, durante il quale ho effettuato l’addestramento di base, ovvero un corso roccia e sci, ho lavorato per quattro anni presso la Sezione Meteomont, dove mi occupavo della valutazione del pericolo valanghe. Dal 2009 sono effettiva alla Sezione Pubblica Informazione.

    Cosa comporta nell’ ambito famigliare essere una donna soldato? In questo sono molto fortunata, anche mio marito è un alpino, dunque capisce le mie esigenze. Certamente la gestione della vita familiare è un po’ difficile, non potendo contare su nessun altro oltre che su mio marito è necessaria una grande organizzazione e una forte collaborazione. Ma questo credo che valga per qualsiasi donna lavoratrice. Per quanto riguarda il ruolo di mamma, per adesso mia figlia è ancora troppo piccola e non capisce ancora bene in cosa consiste il lavoro di mamma e papà. Sono sicura che crescendo in una famiglia dove entrambi i genitori sono alpini vivrà la cosa in maniera serena e assolutamente normale.

    Com’è il rapporto umano e professionale con i commilitoni? È sempre stato ottimo. Senza differenze? Credo che la differenza la faccia la qualità del tuo lavoro, se ti impegni e dai il massimo vieni apprezzato a prescindere.

    Anche nelle missioni all’estero? Certamente quando ci si trova ad operare fuori area si incontrano delle difficoltà, ad esempio le mie esperienze in Afghanistan mi hanno portato a scontrarmi con una realtà completamente diversa da quella a cui sono abituata. Per esempio, il clima è stato uno dei fattori di maggior disagio. Basta immaginare la difficoltà nell’operare completamente affardellata a 40 gradi… Comunque, dopo i primi giorni che sono di assestamento, tutto diventa “normale”. D’altronde, prima di ogni missione veniamo preparati con un ottimo addestramento. Sono stata due volte in missione in Afghanistan: la prima nel 2005 a Kabul, come conduttore di un cingolato per una delle squadre del plotone sicurezza, la seconda ad Herat nel 2010 in qualità di addetto alla pubblica informazione.

    Cosa pensa dell’Associazione Nazionale Alpini? Credo che l’Associazione sia molto importante perché testimonia quello che erano gli alpini ieri ma anche di quelli di oggi. Ed è bello vedere come persone di generazioni diverse siano comunque legate unite da ideali comuni, rappresentati simbolicamente dal “cappello alpino” che oggi unisce tutti.

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    Fin qui la breve intervista. Aggiungiamo che Alessandra è molto stimata dai superiori e benvoluta dai colleghi, sempre corretta nel tratto, disciplinata ed esemplare in servizio. Il suo viso dolce e il carattere apparentemente mite nascondono una ferrea determinazione. Ma perché stupirsi? È una alpina…

    Luca Marchiori