Un alpino, il gen. Giorgio Battisti, comanda il C.A. di reazione rapida della NATO

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    Il generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, alpino, è il nuovo comandante del Corpo d’Armata di reazione rapida della NATO con sede a Solbiate Olona, in provincia di Varese. Ha sostituito il generale C.A. Gian Marco Chiarini, che dopo tre anni di comando andrà a ricoprire l’incarico di rappresentante militare italiano presso l’Unione Europea e la NATO a Bruxelles. Il cambio della guardia è avvenuto alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Giuseppe Valotto e del comandante delle Forze operative terrestri gen. C.A. Francesco Tarricone.

    L’ANA era rappresentata al massimo livello dal nostro presidente nazionale Corrado Perona, con il vice presidente nazionale Luigi Bertino e i consiglieri Adriano Crugnola e Giovanni Greco, i vessilli di Varese e Milano, tanti alpini con i gagliardetti e labari delle altre associazioni d’Arma. La cerimonia è stata particolarmente solenne; la stessa caratteristica europea la rendeva diversa da quelle alle quali siamo soliti assistere. Basti pensare all’adozione generalizzata della lingua inglese, al reggimento di supporto tattico- logistico, formato da tre Compagnie e dal reparto comando composto da ufficiali e sottufficiali delle 14 Nazioni che contribuiscono con rispettivi reparti alla formazione del Corpo d’Armata europeo.

    Alle note della fanfara della brigata alpina Taurinense hanno fatto il loro ingresso le bandiere delle varie nazioni: Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Quindi l’esecuzione di qualche nota dei rispettivi inni, in onore delle Nazioni che rappresentano. Poi sono entrati per prendere posto accanto alla tribuna d’onore il Gonfalone della città di Milano, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare, quello di Busto Arsizio, decorato con medaglia di Bronzo al Valore Militare, i gonfaloni di numerose città della provincia e infine, sulle note dell’Inno di Mameli, la Bandiera di Guerra del reggimento di supporto tattico-logistico comandato dal col. Gironazzi. Tutto era pronto per il cambio di comando. “Lascio oggi questa magnifica Unità, unica per capacità e prestazioni, dopo quasi tre anni – ha esordito il gen. Chiarini – È facile dire che sono stati tre anni intensi e ricchi di soddisfazioni, ma credo che la cosa più vera sia dire che ho apprezzato ogni singolo momento di questa mia esperienza”.

    “Oggi – ha continuato – per noi rappresenta anche il termine del periodo di attivazione quale Forza di risposta terrestre della NATO. Per sei mesi siamo stati a disposizione dell’Alleanza per un eventuale intervento in aree di crisi e sono stati sei mesi intensi e densi di avvenimenti. Le decisioni politiche hanno fatto sì che solo la componente aerea venisse attivata, ma ciò non toglie nulla alla nostra disponibilità ed alla nostra preparazione, che è stata testata nel corso di varie esercitazioni. A voi va il merito degli alti standard ottenuti”. Ha ringraziato il capo di SME Valotto e si è detto lieto di affidare il comando al generale Battisti “che per competenza ed esperienza professionale è la persona più indicata per svolgere questo compito.

    A lui il mio sincero augurio di tante soddisfazioni”. Un grazie è stato rivolto alle autorità locali per i rapporti di grande disponibilità e collaborazione e al gen. Tarricone “mio Caposcelto in Accademia: la stima che avevo di lui allora non è mai mutata”. Concludendo, il gen. Chiarini si è rivolto al personale del comando e ai militari schierati: “Tutto ciò che abbiamo costruito non andrà disperso. Sarà per me motivo di orgoglio se ogni tanto vi ricorderete di questo Comandante, forse un po’ troppo moralista, forse un po’ troppo sognatore, ma che ha fortemente creduto in ciascuno di voi. Perchè, come vi ho sempre ripetuto, voi non siete l’ingranaggio di una macchina, per quanto efficiente possa essere. Ognuno di voi è l’intera macchina e ognuno di voi ha la capacità di cambiare il corso degli avvenimenti”. È stata poi la volta del gen. Tarricone a tracciare un consuntivo dell’operato del Corpo d’Armata NATO “che esprime, anche simbolicamente, la volontà del nostro Paese di essere membro, a pieno titolo, di un’Alleanza che ha garantito e continua a garantire sicurezza, stabilità e pace nel mondo, grazie al contributo di tutti i Paesi membri”.

    L’Italia ha sempre fornito reparti significativi per quantità e qualità, basti pensare che sono ottomila gli uomini e donne “che ogni giorno sono impegnati nelle più turbolente aree del mondo, unitamente al personale di Paesi amici ed alleati”. E ringraziando il gen. Chiarini per la serenità che ha contraddistinto il suo comando pur nelle difficoltà e nei momenti di crisi, ha continuato: “Ho molto apprezzato questo tuo essere sognatore e moralista, perché sognare, entro giusti limiti, aiuta a vivere meglio e perché Dio solo sa quanto oggi si senta il bisogno di un maggior rispetto delle regole di una maggiore moralità e credibilità nelle Istituzioni”. Presentando poi il gen. Giorgio Battisti, “che giunge a Solbiate dopo aver ricoperto, per circa tre anni, l’impegnativo incarico di Capo di Stato Maggiore delle Forze Operative Terrestri”, Tarricone si è detto lieto di vederlo al vertice del Corpo d’armata di reazione rapida della NATO.

    Ne ha tracciato la carriera, dal 154° Corso di Accademia ai corsi di Stato Maggiore, i comandi nelle brigate alpine Taurinense, Tridentina e Julia, i periodi trascorsi allo Stato Maggiore dell’Esercito, e poi le missioni all’estero: in Somalia, Bosnia, Afghanistan. “Un curriculum di tutto rispetto, che lo abilita pienamente alla guida del complesso organismo che gli viene oggi affidato”. E ha continuato: “Caro Giorgio, è giunto, anche per te, un momento importantissimo per chi, come noi, ha deciso di intraprendere la carriera militare: il comando di una Grande Unità a livello di Corpo d’Armata, è un privilegio riservato a pochissimi, soprattutto perché avrai alle tue dipendenze personale di ben 15 nazioni e dovrai rispondere a due linee di comando: una nazionale e una internazionale”. Infine, rivolgendosi ai militari e al personale civile del Comando: “Avete lavorato tanto e bene – ha detto – Il vostro impegno è stato unanimemente apprezzato, in Italia e all’estero”. Ed ha concluso: “Buona fortuna e che Iddio benedica e protegga tutti noi e le nostre nazioni” .

    Il passaggio della Bandiera del Corpo d’Armata NATO dal gen. Chiarini al gen. Battisti ha sancito il cambio di comando, fra gli applausi. Al “nostro” generale Giorgio Battisti, un altro alpino che ha assunto questo importante comando nell’ambito dell’Alleanza Atlantica (il suo prossimo impegno sarà la partecipazione alla missione in Afghanistan), formuliamo fervidi auguri per il suo delicato compito e gli esprimiamo la vicinanza di tutta la famiglia alpina. (ggb)