Triveneto, grande raduno a Palmanova nel 50 anniversario della Sezione

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    Erano quasi ventimila le penne nere convenute nella città stellata per partecipare alla doppia celebrazione.

    In ventimila, provenienti da Friuli, Veneto e Trentino Alto Adige hanno festeggiato, dal 9 all' 11 settembre il 50º della sezione di Palmanova. L'organizzazione di un'adunata triveneta nella città stellata, tenacemente voluta dal presidente sezionale Luigi Ronutti, è stata, infatti, il clou delle celebrazioni per il mezzo secolo di vita di questa piccola ma dinamica sezione della bassa friulana. I festeggiamenti sono iniziati venerdì pomeriggio, con la presentazione di un libro sul vissuto sezionale di questi cinquant'anni, curato dal vice presidente sezionale Perini e dal col. Dentesano, segretario della commissione regionale per la protezione civile ANA: nell'occasione, sono stati consegnati attestati di riconoscenza a reduci e soci fondatori. In serata, l'immancabile rassegna corale con complessi locali e, a far da padrone di casa, il coro sezionale Ardito Desio’.

    Il sabato è stato dedicato alla memoria: il locale cimitero di guerra austro ungarico e la loggia dedicata ai Caduti, hanno raccolto gli alpini per momenti di riflessione in ricordo di chi ha compiuto il suo dovere sino all'estremo sacrificio. Tutti gli alpini ‘andati avanti’ sono poi stati ricordati con una Messa solenne, concelebrata nel Duomo dogale dall'arciprete di Palmanova, dal cappellano della Julia e da don Carmelo, già guida spirituale della brigata. In serata, la grande piazza d’armi, cuore e vanto della città fortezza, è stata animata dalle fanfare delle sezioni di Palmanova, Cividale e Trento e dal locale gruppo storico esibitosi in danze rinascimentali.

    Un improvviso temporale, a tarda serata, ha invitato tutti al riposo, in vista della grande adunata domenicale. Un sole tranquillizzante ha accolto di primo mattino il Labaro ed i venticinque vessilli con una selva di gagliardetti, non solo del Triveneto, cui si sono uniti anche i vessilli di Firenze, Ivrea ed Aosta e persino quello di Parigi, schierati sotto il pennone centrale della piazza per l'alzabandiera: rendevano gli o­nori un picchetto in armi dell'8ºrgt. alpini e la fanfara della Julia. E' iniziato quindi lo sfilamento, aperto dai gonfaloni della provincia di Udine, del Comune di Palmanova e di tutti i Comuni del territorio in cui opera la sezione palmarina, accompagnati dai sindaci, molti con cappello alpino. Seguiva il Labaro, scortato dal vice presidente nazionale Sonzogni e dai consiglieri nazionali Gentili, Martini, Munarini e Valditara. Poi un gruppo di reduci su un mezzo storico e gli alpini di Zara, Pola e Fiume, così vicini alle loro mai dimenticate terre d'origine.

    Dopo le già citate rappresentanze ospiti, é stata la volta delle delegazioni dell'intero raggruppamento; prima le sezioni Alto Adige e Trento, poi quelle venete ed infine le friulane. Una presenza massiccia, quella che ha sfilato per quasi due ore a Palmanova, con striscioni ed insegne che, come ha felicemente ricordato il bravo ed instancabile speaker, Guido Aviani Fulvio, hanno riconfermato la ininterrotta linea di continuità fra i sacrifici dei ‘veci’ nelle guerre passate e la disponibilità ad un servizio a tutto tondo delle generazioni attuali, impegnate costantemente sui fronti della salvaguardia della memoria cosi come su quelli della solidarietà. Una nota di romantico colore è stata portata da due sezioni di salmerie: quella ormai nota di Cappella Maggiore con i suoi sette muli ed una, con un solo quadrupede ma non per questo meno applaudito, portata dagli alpini veneziani di Quota Zero’.

    In tribuna, un nutrito numero di autorità: il past presidente Beppe Parazzini, il comandante della Julia, gen. Primicerj, con diversi ufficiali della brigata, il senatore Collino, l'assessore regionale Iacop, consiglieri regionali e provinciali, il prefetto di Udine, il vicesindaco di Palmanova Cressatti, rappresentanze dei carabinieri, della polizia di Stato e della guardia di finanza. E, lungo tutto il percorso, due fitte ali di folla plaudente. La sfilata è stata chiusa dalla sezione di casa, guidata dal presidente Ronutti e da tutto il consiglio sezionale, giustamente orgogliosi e soddisfatti. Gli alpini palmarini hanno voluto tributare un commosso omaggio alla memoria del sindaco alpino, Alcide Muradore, andato avanti pochi mesi or sono, che tanto aveva voluto un'adunata triveneta a Palmanova: sfila anche il suo cappello, avvolto nella fascia da sindaco, generando un velo di commozione generale.

    Un efficiente rancio, servito senza code a migliaia di allegri commensali, ha chiuso la giornata, sancendo l'efficienza logística di questa sezione, giustamente fiera della risposta collettiva fornita da tutti i soci, tenacemente impegnati ed alacremente guidati. (m.v.)