Viù si è stretta attorno ai
suoi alpini che hanno
celebrato l’81º di costituzione
e inaugurato il ‘sentiero
dei Caduti senza Croce’
che da Torino sale alla
chiesetta degli alpini, dedicato
alla memoria di tutti i
militari italiani dispersi in
guerra (in Piemonte e Valle
D’Aosta sono ben 154.300).
L'amministrazione comunale
ha patrocinato l’iniziativa,
la tenacia e la volontà
del locale gruppo alpini ha
fatto il resto.
Con oltre
1170 ore di lavoro è stata
risistemata completamente
la vecchia mulattiera, rifacendo
i 300 metri quadrati
di pavimentazione e
le canaline di scolo delle
acque piovane.
All'inizio del sentiero, pavimentato
a gradoni con pietra
a vista, è stato eretto
un cippo che commemora
tutti i Caduti dispersi, un
masso con una targa, completato
da una statua bronzea
realizzata dello scultore
e socio Garbolino Ru.
All'inaugurazione hanno
presenziato il sindaco Carlo
Gabriele, il presidente
della sezione ANA di Torino
Giorgio Chiosso, il presidente
per il Piemonte e la
Val d'Aosta dell'Opera nazionale
per i ‘Caduti senza
croce’, capitano Silvio Selvatici
ed una consistente
rappresentanza di altre associazioni
d'arma. Erano
altresì presenti, oltre al
Gonfalone del comune, i
vessilli delle sezioni di Torino
e di Asti, 38 gagliardetti
alpini e i rappresentanti
delle associazioni locali.
La manifestazione ha avuto
inizio con il classico taglio
del nastro da parte del
sindaco Gabriele e lo scoprimento
del cippo da parte
del presidente Selvatici.
Alla chiesetta degli alpini
si è svolta la cerimonia di
commemorazione e lo scoprimento
della targa da
parte del capogruppo di
Viù, Mauro Teghillo, che ha
ricordato tutti i Caduti con
una poesia in piemontese
del poeta alpino Nino Costa
‘La Madòna dij Solda’.
Quindi il presidente per i
‘Caduti senza croce’ nel
suo intervento ha letto i
nomi dei 19 dispersi, i cui
familiari avevano comunicato
i nominativi per le ricerche
agli alpini del gruppo
di Viù.
La cerimonia è stata toccante
anche per la lettura
di due lettere: una scritta
da una moglie al marito
marinaio, scomparso tra i
flutti, l’altra scritta alla sorella
da un artigliere della
divisione ‘Sforzesca’, disperso
sul fronte russo.