Sotto il cappello

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    Alla stregua di certi preti che pare si vergognino di indossare la veste talare o il clergyman, alcuni alpini pare si vergognino di portare il cappello con la penna nera (nelle occasioni e nei luoghi “giusti”, ovviamente). E dire che quel che significhi quel cappello, lo so bene anch’io, pur non essendo alpino. 

    Basta leggere quella stupenda pagina di Giulio Bedeschi (“Il segreto degli Alpini” – Mursia) per averne consapevolezza. Al contrario, si vedono alpini portare il cappello con la penna nera anche dove non si dovrebbe (cioè, manifestazioni politiche. Eccetera …).

    Giovanni Lugaresi – Cusignana di Giavera del Montello (TV)

    Non credo siano tanti gli alpini che non portano il cappello con fierezza. C’è invece una piccola frangia di indifferenti o delusi che resta ai margini della vita associativa. Sono pochi anche quelli che lo esibiscono in manifestazioni chiaramente non alpine. Quelli, al contrario, fanno rumore, anzi notizia. Ed è proprio per questo che se lo calcano in testa come una bandiera. Sono degli sconsiderati o semplicemente degli esibizionisti che non si rendono nemmeno conto di profanare un simbolo. Provocano un senso di sdegno, ma alla fine è meglio compatirli. Sotto il cappello non c’è molto.