Sfilerà la Bandiera del 3º da montagna

    0
    195

    #alpiniadunata2014

    La sera di venerdì 9 maggio, all’87ª Adunata nazionale di Pordenone, sfilerà la Bandiera di guerra del 3° reggimento artiglieria da montagna della “Julia”, di stanza a Tolmezzo, dove hanno sede la 13ª batteria e la 69ª compagnia dell’8° reggimento alpini.

     

    La Bandiera di guerra del 3° artiglieria da montagna è decorata di due Medaglie d’Oro al Valor Militare, attribuite allo stendardo del reggimento in seguito alle vicende belliche del fronte greco-albanese e di quello russo. Si fregia inoltre della medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito per i fatti connessi al sisma del Friuli e della medaglia di Bronzo al V.M. conquistata dal gruppo Belluno nella Campagna di Etiopia ed Eritrea (1935-1937).

    Le origini storiche dei reggimenti artiglieria da montagna affondano le proprie radici nell’Ottocento, con la legge di ordinamento del 23 giugno 1887 che sancisce la nascita della specialità a Torino. Il battesimo del fuoco lo si avrà due anni più tardi, nel 1896 ad Adua, con la 5ª batteria. Nel 1902 la legge del 21 luglio e il successivo regio decreto del 21 agosto sanciscono la costituzione del 1° Reggimento, formato su quattro brigate composte da tre batterie ciascuna, più una quinta brigata autonoma (con le batterie 13ª, 14ª e 15ª) denominata Brigata artiglieria da montagna del Veneto che nel 1909 diverrà 2° reggimento. Nel 1911 le batterie vengono impiegate in Libia.

    A seguito della mobilitazione, dal 1° febbraio 1915 – per effetto del regio decreto n. 1254 del novembre 1914 – il 2° Reggimento prende il nome di 3° reggimento artiglieria da montagna con sede a Bergamo. È impiegato nel primo conflitto mondiale, inizialmente nella zona della Carnia, quindi nel Comelico e alle tre cime di Lavaredo. Nel 1917 viene schierato sulla Bainsizza fino alla disfatta di Caporetto. Nel 1918 combatte tra il Grappa, il Tomba e il Montello, prendendo parte alle battaglie del Solstizio e di Vittorio Veneto. Nel 1919 alcune batterie vengono impiegate in Tripolitania. Al termine della Grande Guerra seguì una serie di riforme, la prima delle quali nel 1926 quando il 3° reggimento artiglieria da montagna venne riorganizzato su tre gruppi: “Conegliano”, “Udine” e “Belluno”.

    Nel 1934 il 3° reggimento artiglieria da montagna cambia denominazione e diventò 3° reggimento artiglieria alpina. Nel 1935-1937 il gruppo “Belluno” e la 13ª batteria vengono impiegati in Africa Orientale, inquadrati nel 5° reggimento artiglieria alpina, dove meritarono la Medaglia di Bronzo. Nella seconda guerra mondiale il 3° reggimento è inizialmente impiegato nella campagna di Grecia e Albania dal 1939 al 1941 e nel 1942-1943 in Russia. Dopo gli eventi dell’8 settembre 1943 il reggimento viene sciolto e viene ricostituito il 1° febbraio 1951 con l’originaria denominazione e con i gruppi “Conegliano”, “Belluno” e “Gemona” che nel 1957 assumerà la denominazione di “Udine”.

    Tra il 1961 al 1964 inquadra anche i gruppi “Osoppo” e “Pinerolo”, mentre nel 1975 con la soppressione dei reggimenti, il gruppo “Conegliano” eredita la Bandiera di guerra del 3°. Il 6 maggio 1976 il sisma del Friuli colpisce anche la caserma Goi a Gemona del Friuli, sede del gruppo “Conegliano”, i cui superstiti, insieme agli altri reparti della Julia, prenderanno parte ai soccorsi, meritandosi la Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito. Il 1° agosto 1992 viene ricostituito il 3° reggimento artiglieria da montagna nella sede di Tolmezzo.

    Dal 1992 ad oggi il reggimento ha partecipato a numerose operazioni sia all’estero sia sul territorio nazionale. In particolare negli anni Novanta ha preso parte più volte alle operazioni di ordine pubblico e controllo del territorio con i Vespri Siciliani, a Riace (Calabria), all’operazione “Testuggine” in Friuli Venezia Giulia. Dal 2003, fino ai giorni nostri, è stato impiegato in missione in Bosnia-Erzegovina e Kosovo, ad Haiti e per tre volte nella delicata missione in Afghanistan. Sul territorio nazionale ha partecipato alle operazioni di ordine pubblico “Domino” e “Strade sicure” nelle città di Torino, Roma, Verona, Gorizia, Napoli e Caserta.