Record di visitatori alla Cittadella: 35 mila!

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    Trentacinquemila visitatori: un record! La Cittadella degli Alpini allestita al Parco Suardi è stata un vero successo. Del resto una cittadella alpina in una città alpina non poteva che diventare una naturale appendice della città, parte stessa di questa. Alla quale portare i bambini e la fidanzata, mentre chi aveva il cappello in testa faceva da Cicerone ai parenti, non senza un pizzico d’orgoglio e, forse, anche di nostalgia. Era schierato il salotto buono delle Truppe alpine in tuta mimetica e armamento.

    Dalla mostra storica allestita in collaborazione con la sezione ANA di Cividale e dall’alpino Paolo Scavarda di Chivasso, alla tenda dei servizi Meteomont, un reparto altamente specializzato che comunica le condizioni del tempo e soprattutto il bollettino della neve nell’arco alpino; e poi le attrezzature da montagna e l’equipaggiamento degli alpini. Infine i mezzi blindati e cingolati, indispensabili nelle missioni di pace in territori come l’Afghanistan, e gli armamenti, dalle armi automatiche allo spettacolare FH 70 un obice lungo più di sei metri.

    Ma quello che più conta, sono stati gli alpini della cittadella, a contatto con i visitatori, che hanno raccontato, mostrato, spiegato con professionalità pari all’interesse stesso di chi chiedeva. Sin da giovedì la Cittadella è stata visitata dalle scolaresche. Ufficialmente è stata aperta venerdì nel primo pomeriggio. Il generale Primicerj ha ringraziato la cittadinanza per l’accoglienza riservata agli alpini. Del resto, alpini in armi e alpini in congedo sono un blocco unico, un’unica famiglia , ha detto. Potrete toccare quasi con mano ha proseguito il livello professionale raggiunto dai nostri reparti e i valori che hanno spinto i nostri volontari a far parte del Corpo degli Alpini .

    E la loro triplice anima, che è quella di sempre: operativa, montanara, sociale. Non stupisce quindi che ci siano tanti giovani che si vogliono accostare agli alpini in armi, grazie alla possibilità concessa dalla mininaja, recependo i valori alpini. Perona ha ripreso il concetto dell’unica famiglia alpina, aggiungendo l’orgoglio degli alpini in congedo per i giovani in armi, per la condivisione di valori, perché tengono alto il nome dell’Italia con il loro comportamento esemplare nelle missioni all’estero. Per questo saranno loro ad aprire la sfilata domenica mattina.

    Quanto ai giovani della mininaja, il loro entusiasmo è stato comunicato anche dalle visite fatte nelle scuole dagli alpini delle nostre sezioni. Perona ha annunciato che sfileranno dopo gli alpini in armi, portando il cappello. Siatene fieri! , ha concluso. I vostri valori sono i nostri valori ha esordito il sindaco Tentorio Sono qui per dirvi grazie, per il contributo dato all’Unità d’Italia, per i sacrifici nei momenti difficili, per la solidarietà nelle emergenze . È seguita una videoconferenza con i nostri reggimenti in Afghanistan.

    Dal comando ISAF di Kabul era collegato il generale Claudio Mora e da Herat il generale Claudio Berto, comandante della Taurinense. Ha favorevolmente colpito la serenità dei due comandanti, che hanno parlato delle rispettive missioni finalizzate all’autonomia dell’esercito e delle istituzioni di un paese martoriato da decenni di guerriglia feroce.

    Conforta aver saputo che grazie all’azione di controllo del territorio da parte dei nostri alpini, e dell’aiuto umanitario che accompagna le loro missioni, la vita civile sta lentamente riprendendo, le scuole vengono aperte, i mercati si animano. Unico rammarico, espresso in videoconferenza: non essere a Bergamo, all’Adunata. Ma Perona li ha confortati: La distanza non è lontananza: siamo tutti con voi , ha detto salutandoli.

    Pubblicato sul numero di giugno 2010 de L’Alpino.