Positivo collaudo della colonna mobile

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    Nello scorso numero de L’Alpino avevo evidenziato come il sistema di Protezione Civile dell’ANA avesse risposto, con le sue componenti operative, all’emergenza sisma. Analizzando ora l’evento voglio ricordare che il sisma del 2009 in Abruzzo ha coinvolto la nostra componente operativa in modo significativo con l’assistenza alla popolazione per circa 9 mesi ed altri 3 con attività di ripristino materiali.

    Terminata l’emergenza, il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, perno di gestione di tutte le risposte in caso di emergenza, ha indetto diverse riunioni per discutere sulle modalità per affrontare le calamità, sia per quanto riguarda le problematiche sulla competenza del DPC ma anche per quelle che riguardano le associazioni di volontariato. Sono stati diversi gli insegnamenti che abbiamo acquisito e che coinvolgevano direttamente la nostra struttura organizzativa.

    Da queste valutazioni è nato – con il sostegno economico del DPC – il progetto di costituzione a livello nazionale, tuttora in sviluppo, delle Colonne Mobili delle Associazioni. Il tragico sisma in Emilia ha collaudato con estrema positività queste nuove strutture. Nell’attivazione generale del “sistema di Protezione Civile” la prima risposta che ha avuto il DPC, prima ancora di quelle delle Regioni, è stata quella delle Colonne Mobili delle associazioni nazionali di volontariato. Il 20 maggio dopo un preliminare esame con i funzionari del DPC presenti in Sala Italia, abbiamo prontamente attivato il primo modulo della nostra Colonna Mobile. Nella serata della stessa giornata, recuperate le tende per accogliere gli sfollati, il campo di Finale Emilia aveva già una sua immagine organizzativa.

    C’è ancora spazio per consolidare la nostra pianificazione attraverso la formazione di altri volontari nelle attività di gestione delle segreterie, nei rapporti con gli enti territoriali, nel controllo della popolazione presente, nella programmazione dei servizi connessi con la gestione degli sfollati, nell’assistenza sanitaria, nella necessità di nuove attrezzature per le cucine, ma si può con convinzione affermare che la spina dorsale sulla quale costruire e consolidare la nostra organizzazione è tracciata e condivisa ad ogni livello. Pronta è stata anche la risposta della componente del volontariato ANA, convenzionata con la Regione Emilia Romagna, che ha avuto il merito dell’assegnazione esclusiva di un campo per sfollati a Finale Emilia.

    La Colonna Mobile ANA sta aggregando, in una insperata cooperazione, tutti i Raggruppamenti e le Sezioni che evidenziano una condivisione dell’ambizioso progetto associativo. Dopo la prima scossa, le Colonne Mobili, anche di altre associazioni di volontariato, avevano dato una pronta risposta nell’assistenza alla popolazione; la gestione del terremoto si stava normalizzando. È solo con la nuova scossa del 29 maggio che c’è stata la risposta di Regioni (Veneto, Lombardia, Abruzzo, ecc.) che nella prima fase non erano intervenute; anche l’ANA ha prontamente risposto con un altro modulo della Colonna Mobile.

    Nonostante il grande impegno e i pesanti carichi di lavoro c’è soddisfazione tra i nostri volontari: abbiamo campi di nostra esclusiva attribuzione e gestione. Gli alpini sono presenti con importanti incarichi anche nei campi di conduzione delle Regioni con le quali abbiamo sottoscritto convenzioni, ma pur con rapporti preferenziali nei nostri riguardi ci troviamo sovente esecutori di scelte e non protagonisti, con tutte le limitazioni anche dei valori che contraddistinguono la nostra associazione.

    Giuseppe Bonaldi