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Si è svolto a Carrara il 13° raduno sezionale, con il patrocinio dei Comuni di Carrara, di Massa, della Provincia e della Camera di Commercio. La manifestazione, che ogni anno onora la memoria dei 537 alpini della Provincia arruolati nella gloriosa Divisione Cuneense, Caduti e Dispersi sul fronte russo, si è aperta sabato pomeriggio con la deposizione di una corona di alloro al monumento all’Alpino, nel cimitero monumentale di Carrara, per proseguire poi in serata, nel duomo, con l’esibizione delle corali: “Fortitudo mea in rota” di Carrara e “Alessandro Guglielmi” di Massa, che hanno eseguito canti della tradizione alpina e operistica.
Ne L’Alpino n. 9, ottobre 2011, a pag. 35, si dice:”…Carmela riceve da Respighi il quadro con il piastrino” (cerimonia di Roccaraso). Preciso che quello che appare non è il quadro contenente il piastrino, ma un quadro offertomi dalla famiglia Cicone sul quale sono riportati dati biografici dell’alpino disperso.
Il generale di Divisione Fausto Macor è il nuovo vice comandante delle Truppe alpine e Comandante della Divisione Alpina “Tridentina”. Il passaggio di consegne con il gen. D. Gianfranco Rossi è avvenuto lo scorso 18 novembre al Palazzo Alti Comandi di Bolzano, alla presenza del comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj. Il gen. Macor ha assunto il prestigioso incarico al termine di un intenso lavoro in Patria e all’estero, l’ultimo dei quali presso il Consiglio Atlantico della NATO a Bruxelles quale Addetto per la Difesa e di Forza Armata, Capo dell’Ufficio Addetti e Consigliere Militare della Rappresentanza italiana. Il gen. Rossi che è stato vice comandante dal 19 aprile 2010, assumerà a breve un nuovo prestigioso incarico.
Non succede spesso che un Gruppo alpini sia nato prima della Sezione di appartenenza. È quanto è accaduto al gruppo di Calalzo, fondato nel 1921, un anno prima della formale costituzione della sezione cadorina. Il 90° è stato celebrato a Calalzo, che ha ospitato anche il 23° raduno sezionale, con la partecipazione di molti alpini, autorità militari e civili e rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d'arma. Il sabato incontro ufficiale nella sede del Comune dove Bergamo, già presidente della Sezione negli anni ’70, ha illustrato le ragioni della intitolazione del Gruppo ai "Fratelli Fanton", figure storiche per il paese di Calalzo, mentre il gen. Perelli ha rievocato pagine inedite della storia alpina con un intervento dal titolo "Sui sentieri della memoria".
Che tristezza! L’altro giorno ho dovuto recarmi in città e sul piazzale della stazione ferroviaria ho incrociato una “ronda” formata da un carabiniere e da due ragazzi in divisa d’alpino che portavano un vistoso sfollagente nero al fianco.
Protagonisti i reduci trentini dalla Campagna di Russia sul Don e gli alpini in particolare, nella cerimonia di inaugurazione della mostra “Ritorno sul Don 1941-1943” a Trento, nelle Gallerie di Piedicastello, lo scorso 4 dicembre. L’iniziativa è della Fondazione Museo Storico del Trentino in collaborazione con il “Museo centrale della grande guerra patria” di Mosca e l’Università statale agraria di Voronezh (Vgau). È la mostra sulla guerra degli italiani in Unione Sovietica, che va letta non solo come la tragica ritirata alpina nel gennaio 1943, ma come la storia di quella sventurata spedizione nel contesto della “guerra di sterminio” condotta dalle truppe tedesche in URSS.
Con gran senso di ospitalità, dignità e capacità di realizzazione, gli alpini di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), capogruppo Giulio Buatti, hanno organizzato l’86° raduno sezionale delle Marche cui hanno aderito rappresentanze di penne nere da molte parti d’Italia, con la presenza del consigliere nazionale Salvatore Robustini. Cerimonie civili, militari, religiose si sono susseguite alla presenza di varie autorità territoriali immergendo in un bagno di gioiosa partecipazione la cittadina termale compresa tra il Parco Nazionale dei Sibillini e quello dei Monti della Laga. Il presidente della sezione Marche, Sergio Mercuri, nella sua allocuzione ha dato spazio al particolare significato del raduno nel 150° dell’Unità d’Italia e ha riconosciuto il gruppo alpini di Acquasanta come uno dei più infaticabili della Sezione.
L’ambasciatore italiano in Svizzera, Giuseppe Deodato, ha invitato una delegazione di alpini del gruppo di Ginevra, guidati dal capogruppo Antonio Strappazzon, ad una cerimonia in onore del col. Luciano Repetto, addetto militare presso l’ambasciata italiana a Berna, per la fine del suo incarico a causa della chiusura dell’ufficio di rappresentanza militare italiana a Berna. Erano presenti autorità civili e militari. Il generale dell’esercito svizzero Roberto Fisch ha elogiato il col. Repetto per il suo operato.
Cinquant’anni non sono pochi, per un piccolo gruppo come quello di Carnago guidato da Pasqualino Sottoriva. Cinquant’anni di storia, di solidarietà e di alpinità, come ricordano il fondatore Antonio Venturini e il primo capogruppo capitano Erminio Carabelli. La ricorrenza si è trasformata in una festa tipicamente alpina, con la partecipazione del vessillo sezionale con il presidente Francesco Ber tolasi e il vessillo di Vicenza con il segretario della sezione Gian Piero Golin, del sindaco Maurizio Andreoli e diversi assessori, tanti alpini da tutta la sezione, le madrine e rappresentanti delle associazioni d’arma. Completato lo schieramento e dopo l’alzabandiera si è formato un corteo che, accompagnato dalla banda di Vivaro Dueville, ha raggiunto il monumento ai Caduti al quale è stata deposta una corona.
Dopo un impegno personale a Milano, avendo terminato lo stesso per tempo, ho sentito il dovere di fare una visita a Gravellona Lomellina nel cantiere dove i nostri volontari alpini della sezione di Pordenone, con l’assistenza tecnica del nostro consigliere nazionale Antonio Munari, stavano completando la loro seconda settimana consecutiva di lavoro. Li ho raggiunti all’ora di pranzo nella splendida sede del gruppo di Vigevano che ci ospita per questo nostro impegno.
Enzo Isaia è il vincitore della rubrica “Obiettivo sulla montagna” del 2011. La sua bella fotografia, pubblicata su L’Alpino di aprile, è stata giudicata la migliore dopo una combattuta votazione di redazione. Bravo Enzo e complimenti da tutti noi.