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TASI E TIRA

È il motto degli alpini, ma può diventare anche il racconto d’una vita. Questo si legge come un romanzo nel quale molti si riconosceranno, in particolare negli anni che vanno dall’Accademia (“punizioni a gogò”) o dai mesi del CAR, al reggimento, in questo caso alla caserma Battisti, a Merano, nell’Orobica che fu. E poi i mitici anni Sessanta, l’altrettanto mitica “Cinquecento”, gloriosa ma che ogni tanto si guastava… e tanti piccoli episodi in un racconto che si snoda negli anni e non mai monotono, perché non è fatto solo di ricordi, ma di storie di uomini con i loro difetti e le loro passioni, descritti con sottile ironia che non abbandona mai l’autore, il generale Scaranari che migliaia di alpini ricordano. Comandò il 4° Corpo d’Armata alpino e fu il primo a comprendere il tutt’uno che unisce alpini in armi e alpini in congedo, avviando un rapporto di continuità sempre più stretto oggi ampiamente acquisito. Il volume non è in vendita, può essere richiesto direttamente a: robertoscaranari@ gmail.com. Sarà spedito gratuitamente, ma saranno gradite, e meritorie, offerte a sostegno del Museo degli Alpini, via Fucine 60, 25047 - Darfo-Boario Terme (Brescia), presso il quale, comunque, potrà essere ritirata una copia del bel volume. (ggb)

LA MIA “JULIA”

Nel 70° anniversario dei combattimenti di “Quota Cividale” (Campagna di Russia), l’Associazione Fuarce Cividat ha deciso di pubblicare nella sua collana storica le memorie del cap. magg. Elio Borgobello, Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il suo comportamento proprio a “Quota Cividale”. Erano già pronte, raccolte in un fascicolo dato in copia all’Associazione, che le ha stese nel rispetto dell’originale. Dopo la tragica ritirata dell’8 settembre, a 22 anni torna a casa. È la storia raccontata da chi l’ha vissuta.
C’è un legame forte che unisce un alpino alla caserma in cui ha prestato servizio di leva e questo perché per un anno e più, essa ha rappresentato per lui una casa da condividere con i fratelli di naja. Questo volume, stampato su carta patinata con meravigliose illustrazioni d’epoca, ripercorre la storia dell’edificio San Marco (sede del 7° reggimento Alpini e della brigata di artiglieria da montagna del Veneto) dalla sua nascita, nel 1886, fino ad oggi. Nei locali dell’ex “palazzina Comando”, infatti, ha sede attualmente la Compagnia della Guardia di Finanza. Il lettore viene condotto in un coinvolgente excursus dove potrà rivedere luoghi e contesti che la patina del tempo ha potuto incidere solo in parte: ripercorrere idealmente la piazza d’armi, i corridoi e le camerate, ricordando gli anni del servizio militare e della gioventù che giacciono ancora immoti lì, dove ha vissuto un periodo indelebile nella vita di ogni militare e di ogni uomo.

Era sera e si percepiva una certa agitazione nella palazzina Comando. Da tempo ci stavamo preparando per l’operazione “Vespri Siciliani”. Già erano pronti i piani di caricamento e, nelle nostre teste e nei nostri automatismi, i dettagli dell’addestramento: posti di blocco, perquisizioni, pattugliamenti, metodi di irruzione in un caseggiato…

L’ANA ha assegnato alla Fondazione Don Gnocchi una borsa di studio del valore di 48mila euro, per gli anni 2011 e 2012, destinata alla ricerca. A consegnare l’assegno al ricercatore Cristian Ricci sono stati il vice presidente nazionale vicario Adriano Crugnola e il tesoriere Gianbattista Stoppani, presente anche Michele Casini, già tesoriere dell’Associazione e oggi membro del Collegio dei revisori della Don Gnocchi.

Si è svolta nella caserma “Perotti” di Fossano (Cuneo) la cerimonia di avvicendamento al vertice del 1° reggimento artiglieria da montagna. Il col. Aldo Costigliolo, recentemente rientrato dall’Afghanistan dove per sei mesi ha comandato l’unità militare italiana che assiste i piani di sviluppo locali nella provincia di Herat, (Provincial Reconstruction Team – CIMIC Detachment) ha ripreso il comando subentrando al ten. col. Camillo della Nebbia che continuerà nell’incarico di comandante del Gruppo “Aosta”.

Nella provincia di Lalaua sorgeva una missione cattolica che era stata occupata e semidistrutta dal regime comunista. Durante il loro intervento in Mozambico gli alpini aiutarono le suore della missione a riprendere il loro faticoso lavoro e negli anni successivi in molti rimasero in contatto con le religiose, inviando spesso aiuti. Quando, nell’aprile 2005, il Consiglio Direttivo Nazionale decise di ricordare la missione “Albatros” e di lasciare in Mozambico un segno tangibile della presenza degli alpini in quella terra a sostegno della popolazione, la scelta ricadde sulla missione cattolica di Lalaua che aveva ancora tanto bisogno d’aiuto.

Il 4 novembre all’Arco di Trionfo…

La sezione ANA Francia ha celebrato il 4 Novembre con una Messa nella chiesa della Missione Cattolica Italiana, alla presenza del rappresentante dell’Ambasciatore, del nuovo console generale, degli addetti militari, e degli anziani combattenti attorniati da bandiere francesi di altrettante associazioni. C’erano anche gli alpini della sezione Belgio con il presidente Mario Agnoli. La sera si è svolta una cerimonia all’Arco di Trionfo dove, alle note della fanfara, le autorità hanno deposto una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto e acceso la fiamma in suo onore. La corona dell’ANA è stata deposta dal presidente sezionale Renato Zuliani, insieme al capogruppo di Parigi Vanni Duratti e al presidente della sezione Belgio Mario Agnoli. La serata si è conclusa al ristorante “Vesuvio” ai Campi Elisi, il cui proprietario è un artigliere da montagna abruzzese.

“Alpini in bella mostra”: gli alpini comaschi hanno chiamato così l’evento finale della celebrazione dei 140 anni del Corpo degli Alpini, una mostra allestita negli ampi spazi della caserma De Cristoforis, sede del Centro Documentale Militare. Aperta al pubblico per oltre un mese, ha avuto 5.000 visitatori e 60 scolaresche provenienti da tutta la provincia, accolte dal col. Pietrangeli, comandante della caserma, che ha tenuto piccole ma importanti lezioni di educazione civica. La mostra è stata sviluppata su vari settori; una delle parti più interessanti poiché assolutamente inedita, è stata la rassegna di fotografie e documenti dell’archivio di Arturo Andreoletti, patrimonio della sezione di Como. Foto scattate ad alpini in servizio e in congedo dal 1915 a fine anni Venti.

Pare di vivere in una società in cui è importante solo l’aspetto esteriore: si deve apparire a prezzo di qualsiasi compromesso. Si percepisce la mancanza di solidi valori di riferimento comuni; sono proprio i valori che la nostra Associazione continua a proporre e soprattutto a mettere in pratica, il senso del dovere, il rispetto delle istituzioni, il rispetto della cosa pubblica, la solidarietà e la memoria del nostro passato. Questo è da sempre il nostro modo di essere e abbiamo conferme che ciò è apprezzato e condiviso dalle comunità dove siamo presenti e operiamo.

Il gruppo di Piavon di Oderzo, guidato da Giancarlo Bucciol, ha festeggiato il 50° con un fitto calendario di eventi, a cominciare dalla “Marcia dell’alunno”, organizzata in collaborazione con insegnanti e genitori che ha visto la partecipazione di tutte le scuole dell’infanzia e primarie del comune di Oderzo. Nell’occasione le penne nere hanno regalato alla scuola primaria 55 libri per la biblioteca dei ragazzi. Alla vigilia del cinquantesimo è uscito, a cura del Gruppo, il libro “Donne Alpini” di Antonio Cittolin, presentato in due diverse serate, una in paese e l’altra nella sede della sezione di Treviso.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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