Borsa di studio ANA per la ricerca

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    L’ANA ha assegnato alla Fondazione Don Gnocchi una borsa di studio del valore di 48mila euro, per gli anni 2011 e 2012, destinata alla ricerca. A consegnare l’assegno al ricercatore Cristian Ricci sono stati il vice presidente nazionale vicario Adriano Crugnola e il tesoriere Gianbattista Stoppani, presente anche Michele Casini, già tesoriere dell’Associazione e oggi membro del Collegio dei revisori della Don Gnocchi.

     

    La borsa di studio sarà impiegata per l’attivazione e la gestione di un centro di biometria ed epidemiologia all’interno della Fondazione. I ricercatori del Centro – che sono circa duecento – eseguono un lavoro complesso e delicato poiché raccolgono i dati, ne ipotizzano il migliore uso e infine ne verificano la risposta. “È un’indagine che necessita di metodologie e di professionalità – ha illustrato il direttore scientifico Paolo Mocarelli – e l’aiuto degli alpini ha fatto fare un consistente salto di qualità alla ricerca in Fondazione”.

    Il vice presidente vicario Crugnola spiega che la decisione di assegnare la borsa di studio attesta “vicinanza non soltanto fisica, ma soprattutto una condivisione dei valori di solidarietà e di impegno sociale che gli alpini da sempre profondono”. Un ulteriore segno di solidarietà è giunto anche dalla sezione ANA di Padova che ha donato l’intera somma del premio “Alpini di pace” (2.500 euro), attribuito dal Lions Club Este proprio alle penne nere padovane per “l’assidua presenza sul territorio in situazioni di emergenza e di aiuto umanitario”.

    A quasi sessant’anni dalla sua inaugurazione il Centro ideato da don Carlo Gnocchi è una splendida realtà. Era nato come struttura di assistenza per i poliomielitici, una sindrome che nell’Italia del dopoguerra affliggeva i più piccoli, ma negli anni si è sviluppato e ingrandito, aumentando i centri di assistenza e di ricerca nonché le patologie curate. Oggi la “baracca” ha strutture in nove Regioni italiane e circa 6.000 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali. La realizzazione di quel bel sogno e don Carlo sono stati celebrati con una Messa, presieduta da monsignor Luigi Stucchi, vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Milano e celebrata in occasione del cinquantasettesimo anniversario della morte del Beato.

    Il Santuario costruito negli ultimi anni accanto al Centro di via Capecelatro era gremito: pazienti, familiari, personale, volontari dell’AIDO e alpini. Tra i celebranti il più applaudito – anche perché era il suo compleanno – è stato il presidente della Fondazione mons. Angelo Bazzari che ha ricordato don Gnocchi e la sua opera, realizzata con perseveranza e abnegazione. “Don Carlo si inventò un nuovo capitolo della sua vita che dopo la drammatica esperienza della guerra sembrava sigillato dalla morte e dalla distruzione”. Quando tornò dal Fronte russo capì che “era soprattutto l’uomo da rifare e si inventò una nuova speranza, partendo proprio dall’uomo e in particolare dai più fragili e indifesi”.

    Guardando al futuro della Fondazione mons. Bazzari ha ammonito a non dare nulla per scontato, soprattutto in tempo di crisi che non è solo economica ma è anche “smarrimento etico, morale, politico”. È in momenti storici come questo che occorre seguire l’insegnamento di don Carlo, non lasciarsi andare, non cavalcare il malcontento: “Evitare di essere semplicemente dei termometri, ma essere termostati, votati a cambiare in meglio le cose”.

    Matteo Martin


    Il ricercatore Cristian Ricci

    Laureato in scienze biologiche all’Università degli Studi di Milano, facoltà di scienze matematiche fisiche e naturali, è specializzato in biologia molecolare, biochimica e biotecnologie. Ha svolto il dottorato alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Milano specializzandosi in biostatistica e biometria. Prima di iniziare l’esperienza alla Fondazione Don Gnocchi è stato, tra l’altro, responsabile delle unità operative di epidemiologia clinica e biometria: analisi statistica dati, didattica, stesura di articoli scientifici, realizzazione e valutazione di protocolli di ricerca e realizzazione di reportistica circa l’attività clinico-organizzativa presso Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico San Donato e al Galeazzi.


    Una statua tra le nicchie del Duomo

    Una statua del Beato don Gnocchi sarà collocata in una nicchia sul retro della cattedrale, all’angolo tra via Arcivescovado e piazza del Duomo. È stata commissionata dalla Fondazione allo scultore milanese Mauro Baldessari e rappresenta don Carlo nell’atto di salvare un fanciullo mutilato dalle macerie di un edificio crollato. Dovrebbe essere collocata in occasione del quarto anniversario della beatificazione, il 25 ottobre 2013. In tal modo anche l’immagine di don Carlo sarà presente tra i numerosi Beati e Santi della diocesi ambrosiana ritratti nella Cattedrale di Milano.