Archivio
Sono un alpino di 68 anni e da 44 anni sono associato all’Ana. Con queste mie poche righe sono da lei per esprimere e per dirle che ogni volta che ricevo il mensile della nostra rivista L’Alpino è sempre una ventata di gioia, dove passo passo ho visto crescere la nostra rivista sia nella grafica, ma soprattutto nei contenuti e negli argomenti interessanti e godibili.
Ho una richiesta da farvi: lo speaker durante il passaggio della Smalp anche a Treviso ha commentato solo gli Auc ma vorrei rammentare che alla Smalp sono passati 50 corsi di Acs. Gradirei che il prossimo raduno durante la sfilata venissero almeno citati.
Durante le fasi di programmazione e preparazione delle varie attività di Protezione Civile avevamo quasi la sensazione che i nostri volontari avessero a Treviso compiti marginali. Ora però che l’evento si è concluso abbiamo una consapevolezza ben diversa: sono stati circa 800 i volontari impegnati nelle varie attività gestite direttamente dalla P.C. Ana. I volontari appartengono a più di 45 Sezioni, compresa quella di Treviso che ha contribuito con impegno e precisione nella preparazione del rancio.
«Ma che cosa ci andate a fare tutti gli anni alla stessa trita e ritrita rappresentazione di voi stessi? È sempre la solita minestra!». La domanda di un amico privo di esperienza militare non mi stupisce. Capisco che da fuori l’Adunata possa sembrare ormai ripetitiva. Per tanti di noi e per me non è così.
Domenica 14 maggio, prima che iniziasse la sfilata, ho letto su un quotidiano un articolo che mi ha indignato per la ovvietà e la stupidità delle descrizioni fatte dall’autore su noi alpini. Come al solito, ma speravo che ormai nel terzo millennio certe posizioni preconcette fossero state rimediate da un minimo di informazione e di cultura, siamo definiti gli ubriaconi di sempre, pieni di alcol dalla mattina alla sera, un po’ buffoni di corte per il divertimento dei cittadini ospiti.
Diverse le attività organizzate dal Gruppo di Ginevra, guidato da Antonio Strappazzon, e che l’amico Stefano Meroni descrive come una enclave di italianità nel Paese degli orologi e del cioccolato, un orgoglio di appartenenza non nostalgico ma vivo e intenso. Da ricordare la castagnata, tenutasi a Contamines nella prestigiosa magione del gen. Dufour, dove sono stati serviti 40 kg di grossi marroni, anticipati da polenta e salsiccia, a ben 145 commensali tra cui il Console Generale Antonio La Piana e i Presidenti di varie associazioni, come Avis, Forza Cesena e Unuci.
La mia Adunata del Piave Se non fossi tanto incline alla commozione, come invece sono, probabilmente gusterei molto meno l’Adunata nazionale. Mi sembra quasi che il frequente inumidirsi degli occhi nel corso delle varie cerimonie che si susseguono faccia da condimento al piacere di esser presente. Insomma, il sapore migliora. Dopo tanti anni di partecipazione, l’Adunata, pur con il suo cerimoniale standard, è misteriosamente sempre nuova, tutta da scoprire.
Faccio i doverosi complimenti al comitato organizzatore dell’Adunata di Treviso per la bellissima gestione della pulizia della città; ho notato da subito che i cestini e gli angoli delle vie erano sempre in ordine. Gruppi di ragazzi giravano con dei carrelli a pulire e svuotare i cestini, come li incontravo li ringraziavo e lo faccio tuttora.
È venerdì 12 maggio, qualche minuto prima delle 9. Per fortuna le nuvole hanno lasciato il posto al sole che ora scalda l’aria. In Piazza della Vittoria a Treviso tante penne nere. Si respira nell’aria l’eccitazione e la frenesia che precedono le grandi cerimonie. La tribuna è gremita e lungo la via che porta alla piazza, dietro alla transenne, gli alpini e la gente aspettano l’inizio. La piazza è incorniciata dagli alpini schierati con i loro vessilli e gagliardetti e nei loro volti si legge la gioia e la fierezza di essere lì a rappresentare il proprio Gruppo o la propria Sezione. I gonfaloni di città, province e Regione sono allineati. Un trionfo di colori.
Volevo innanzitutto complimentarmi per l’attenzione rivolta alla tutela e alla pulizia che gli organizzatori hanno previsto in questo evento storico dell’Adunata città di Treviso. Sono stati veramente in gamba tutti i giovani che giravano sempre per la città a svuotare e ripulire le vie da residui vari lasciati non solo dagli alpini ma da tutta la gente che ha accolto ed enfatizzato questo evento.
Quest’anno il raduno degli alpini di Monza si svolgerà a Trezzo sull’Adda domenica 11 giugno, in concomitanza con le celebrazioni del trentennale del locale gruppo alpini.
Numerosi gli eventi collaterali: il 2 giugno, ore 10, inaugurazione della mostra sul “Centenario della Prima Guerra Mondiale”, il 7 giugno serata di canti e letture dal titolo “La guerra di Beniamino”; sabato 10 giugno, ore 10, convegno “La Grande Guerra delle Donne” con lo storico Alessandro Gualtieri.