MILANO Arese: nel 90 un monumento ai Caduti

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    Gli alpini di Arese hanno inaugurato il monumento ai Caduti con una cerimonia che è stata anche la testimonianza di quanto sia forte la memoria e quanto profondo sia il legame con la storia degli alpini. Una cerimonia ben organizzata dal capogruppo Sandro Orlandini, con la presenza del consigliere nazionale Cesare Lavizzari (ora vice presidente nazionale), del tesoriere e direttore generale ANA Michele Casini, del presidente della sezione Giorgio Urbinati, del past president Beppe Parazzini, della medaglia d’Argento al V.M. Nelson Cenci e del sindaco Gino Perferi. Don Riccardo, al termine della S. Messa ha benedetto il nuovo gagliardetto, quindi si è snodato un corteo che, preceduto dalla Fanfara del Gruppo di Abbiate Guazzone, ha raggiunto un parco all’inizio del quale è stato posto il monumento.

    Le note del Silenzio hanno dato alla cerimonia un tocco di solennità, quindi ha preso la parola il capogruppo Orlandini per commemorare il 90º della fine della Grande Guerra e spiegare il significato del monumento: ricordare tutti i Caduti, in particolare due alpini di Arese, Marco Galli e Luigi Eusebio, che caddero in quel conflitto. Gli alpini ha detto hanno sette tonnellate di radici, tante quante sono quelle del monumento di roccia trasportato dalle Dolomiti, dove fu combattuta la guerra , ed ha ricordato il contributo delle penne nere di Arese e della Sezione negli aiuti alla popolazione abruzzese colpita dal terremoto.

    Gli applausi più lunghi se li è meritati Davide Villa, tredicenne sindaco dei ragazzi di Arese, dimostrando con uno straordinario discorso che ha stupito tutti, di conoscere a fondo la storia degli alpini e i loro motti, il significato del Trentatré , i sacrifici degli alpini in guerra, la loro solidarietà in pace e ha invitato gli alpini nelle scuole, per avviare un legame ancora più stretto e proficuo.

    Il sindaco Perferi ha parlato della profonda intesa con gli alpini, in special modo con il capogruppo Orlandini e Vittorio Mucci e dell’orgoglio, al termine del suo secondo mandato, per il monumento ai Caduti: Fate che questo monumento, simbolo della vostra storia, diventi strumento di diffusione dei valori sociali ed umani che stanno alla radice del sacrificio degli alpini in difesa del suolo patrio .

    Mucci ha presentato il reduce ed ex consigliere nazionale Luigi Fanetti (classe 1916), il già presidente della Sezione di Milano Antonio Rezia (classe 1915) e infine Nelson Cenci, reduce della campagna di Russia. Il presidente Urbinati ha ringraziato i volontari della protezione civile della sezione per l’intervento in Abruzzo, intervento che continua tuttora. Infine Beppe Parazzini ha chiuso gli interventi rilevando l’importanza dell’attività del gruppo di Arese e il cammino dell’Associazione, partito dall’Ortigara, dove c’è una Colonna con la scritta Per non dimenticare. E l’Associazione ha concluso Parazzini non ha mai dimenticato chi ha compiuto il proprio dovere .

    Pubblicato sul numero di luglio agosto 2009 de L’Alpino.