La Linea Cadorna e l'assalto che non ci fu

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    Fu costruita in previsione di un attacco austro ungarico o tedesco attraverso la Svizzera.

    Abbarbicati ai fianchi della montagna che incombe sul lago di Como all’altezza di Menaggio, numerosi apprestamenti denunciano la presenza della linea fortificata detta Cadorna . È la linea che il generale fece costruire, nel 1916, su studi del suo predecessore nella carica di Capo di Stato Maggiore, generale Pollio, in previsione di un possibile attacco austro ungarico o tedesco che avesse violato la neutralità svizzera. Fortunatamente non vi si sparò neanche un colpo. Oggi la pazienza e la tenacia degli alpini del lago ha fatto sì che molte di queste opere ritornassero alla luce dopo ottant’anni di abbandono.

    Un po’ casualmente, un po’ intenzionalmente, sono stati scoperti e in parte ripristinati depositi, gallerie, postazioni di artiglieria, trincee per fucilieri, un osservatorio: un museo all’aperto della dimenticata arte del trinceramento. Propulsori di questa ricerca sono il capogruppo ANA di Santa Maria Rezzonico e responsabile di zona Renzo Gatti, il capogruppo di Bene Lario Enrico Trivelli, e Franco Buzzi, già impiegato comunale, autentica memoria storica della zona. Chi scrive è stato invitato a una visita ai manufatti dallo stesso Gatti, che ha organizzato una breve cerimonia del ricordo all’Alp de Volt (Alpe di Sopra), sulla verticale di Menaggio, a quota 1.334, posta al centro di questo settore.

    Cerimonia iniziatasi con l’alzabandiera, reso più suggestivo dalla vista del lago di Como in una luminosa giornata di giugno; erano presenti i gagliardetti di Santa Maria, di Menaggio e di Bene Lario, l’assessore del Comune di Bene Lario Antonio Spinzi e il responsabile della P.C. della sezione di Como Marco Gesilao. La linea Cadorna ha un significato storico militare che non può essere trascurato: essa si estende dalla Val d’Ossola al Pizzo del Diavolo, nelle Orobie, ed è la testimonianza della fatiche, a volte immani, affrontate da prigionieri di guerra e da locali, ovviamente solo donne, giovanetti e anziani. In questi ultimi tempi abbiamo assistito a una rivalutazione di alcune trincee nella zona di Varese e di Como. Il che fa ben sperare nel futuro.

    Cesare Di Dato