La Fanfara senza confini della Cadore

    0
    117

    Nel 2002 alcuni alpini che avevano militato nelle fila della fanfara della brigata alpina Cadore hanno deciso di ricostituirla per tener vivo il nome e il ricordo della gloriosa brigata chiusa nel 1997. L’appello, lanciato dalle pagine de L’Alpino, viene rivolto a tutti gli ex suonatori: l’iniziativa ha subito successo e, a Vicenza, c’è il primo ritrovo di una sessantina di musici che decidono d’intraprendere l’avventura. La ricostituzione vera e propria della fanfara avviene nell’inverno del 2003 davanti ad un notaio di Belluno.

    Prende così corpo la Fanfara dei congedati della brigata alpina Cadore . Si elegge un consiglio direttivo con tanto di cariche e il primo impegno è l’Adunata nazionale ad Aosta. Il successo è grandissimo tanto che, bruciando le tappe, si arriva fino ad oggi con un organico di circa 100 elementi.

    Nel corso di questi anni il complesso musicale ha collezionato successi sia Italia che in diverse tournée all’estero. Grandi consensi ha riscosso la spedizione in Argentina, dove la fanfara è stata ospitata dagli alpini là emigrati, dalle comunità venete e dall’Esercito argentino. Come ai tempi della naja questa banda esegue concerti basati quasi esclusivamente su di un repertorio di tradizione alpina e militare italiana, sfilate e cerimonie ufficiali. L’ultimo concerto, in ordine di tempo, è stato quello di Natale, a Schio: un grande successo. La fanfara è diretta dal maestro Domenico Vello.

    Sito internet: www.fanfarabrigatacadore. it

    Pubblicato sul numero di febbraio 2011 de L’Alpino.