L'emergenza rifiuti in Campania

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    È risaputo da diverso tempo ormai che in Campania l’emergenzaspazzatura è all’ordine del giorno. Già due anni fa giornali e telegiornali ci propinavano ogni giorno le stesse identiche scene di oggi. Cambiava solo il nome delle località. Da qualche tempo a questa parte la situazione è di nuovo precipitata ed i cittadini campani nel frattempo non hanno fatto niente. Non si rimboccano le maniche ma protestano. Di termovalorizzatori, di discariche e raccolta differenziata non ne vogliono sapere. È stato messo in campo l’Esercito Italiano con ruspe, pale meccaniche e camion, ma secondo me, non può essere impiegato in una situazione, anche se negativa, che è stata generata dagli abitanti stessi della Campania. Se mai dovessero ripetersi catastrofi naturali com’è già successo gli alpini ma più in generale i militari ci sarebbero sicuramente. In Italia abbiamo già un esercito di operatori ecologici, spazzini e netturbini, usate il termine che preferite.

    Dario Bignami

    Il Ministro della Difesa ha già dichiarato l’indisponibilità ad usare l’esercito in operazioni di normale attività di raccolta di rifiuti. È una questione di ruoli oltre che di professionalità. Solo che a Napoli l’emergenza è normalità e non è un problema solo di cattiva gestione da parte degli enti locali. Lì è anche lo Stato che ci perde la faccia e l’Italia fa una pessima figura davanti a tutto il mondo. Chi conosce bene la realtà partenopea sostiene che il problema si risolve solo portando via i rifiuti dalla Campania. Problema non di poco conto perché significa abdicare di fronte al potere della camorra. In questa vicenda i napoletani qualche responsabilità ce l’hanno, ma è il sistema malavitoso non contrastato adeguatamente che incancrenisce il problema.

    Pubblicato sul numero di febbraio 2011 de L’Alpino.