L'editoriale di dicembre

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    Aseguito dell’editoriale del presidente Perona, numero di dicembre de L’Alpino, a proposito di disfattismo, di unità d’Italia di mancanza di rispetto della storia vorrei citare Plinio che già duemila anni fa scriveva: Questa Italia sacra agli dei, questi i popoli suoi e queste le città dei popoli. Oltre a ciò è quell’Italia che, avuta notizia di un tumulto di Galli, sola, senza alcun aiuto straniero e pur ancora senza Traspadani, armò 80mila cavalieri e 700mila fanti . Come vorrei che certa gente si rieducasse a quel senso di appartenenza che null’altro è che amore di Patria, intesa come terra dei Padri.

    Carlo Faudella Andorno Micca (Biella)

    Caro Carlo, parole sante le tue, ma non vedi che siamo drogati da un bailamme di imbonitori che di tutto si occupano fuorché del bene della Patria, come correttamente chiami questa nostra Italia. E la droga che ci viene propinata senza risparmio, e direi senza pudore, è l’azzeramento sistematico di tutto quello che finora ha tenuto in qualche modo unito il tessuto identitario del nostro Paese: la cultura, la storia, la tradizione cristiana, l’attaccamento ai borghi, ai campanili, alle torri, alla bandiera. In una confusione parossistica di accaparratori di poltrone e benefici, tutto si equivale, quindi nulla vale, se non l’interesse delle lobby, dei clan, dei partiti perseguito con tecniche scientifiche di disinformazione. Una tristezza infinita ma anche uno sdegno che sta crescendo perfino in persone tranquille come siamo noi alpini.

    Pubblicato sul numero di febbraio 2011 de L’Alpino.