L'appello di Gilberto

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    Sono responsabile del gruppo alpini di Cernusco sul Naviglio. Ho sperato che la lettera appello di Gilberto Frattini (L’Alpino, ottobre 2011, pag. 5) rimanesse a livello sezionale ed invece mi ritrovo a dover affrontare di nuovo il problema a livello nazionale. Mi limiterò ad esporre solo i fatti. Scrive Frattini: “Purtroppo anni fa ho subito un grave infortunio sul lavoro”. Ad esclusione degli alpini, tanti purtroppo lo illusero che tutto si sarebbe risolto. Nei lunghi mesi di degenza, non solo ospedaliera, alcuni alpini del gruppo ebbero con lui contatti giornalieri nonostante la posizione logistica della sua abitazione non favorevole. In seguito gli alpini, non solo del mio gruppo, lo portarono alle Adunate e nell’ultima alla quale partecipò non lo si poté lasciare un solo istante. Occorreva la presenza di persona qualificata, anche per le recenti normative in vigore. Chiedo scusa se i miei alpini e tutti quelli che hanno collaborato con noi non hanno potuto fare di più.

    Stefano Coronelli – Cernusco S/N (MI)

    Mi rincresce che la pubblicazione della lettera di Gilberto abbia creato disagio a chi ha fatto del suo meglio per aiutare un commilitone in difficoltà. In questa rubrica si cerca di dare voce a tutti, anche a chi ha qualcosa da recriminare nei nostri confronti e soprattutto se si sente abbandonato. Avrei preferito non tornare sull’argomento ma anche gli alpini di Cernusco hanno diritto di dare la loro versione dei fatti.