Il richiamo del Contrin e della sua storia

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    Dopo il pellegrinaggio solenne del 2008, presente il Labaro scortato dal presidente Corrado Perona e dal CDN una delle tappe della memoria percorse dall’Associazione Nazionale alpini in occasione del 90º della fine della Prima Guerra Mondiale e coincidente con l’inaugurazione dell’importante intervento di ristrutturazione del rifugio quest’anno la cerimonia del Contrin doveva assumere un tono decisamente più dimesso.

     

    Invece molti alpini, nonostante il tempo incerto, hanno dimostrato, con la presenza di 25 vessilli sezionali, oltre 150 gagliardetti e più di 2000 partecipanti, che il Contrin è un appuntamento irrinunciabile. Sicuramente a spingere tanta gente a infilarsi lo zaino in spalla sono le memorie legate alla guerra in alta quota, al fondatore dell’ANA Arturo Andreoletti e a tanti personaggi che nel tempo testimoniarono il loro attaccamento ad una delle realtà più prestigiose dell’alpinismo internazionale.

    Ma c’è un fondato motivo di ritenere che non sia solo il richiamo dei labari, vessilli e gagliardetti a far scattare la molla del richiamo al Contrin. Un contributo non secondario lo dà il fascino spettacolare di un panorama che, a 360 gradi, lascia anche lo spettatore più tiepido stregato dalla magia delle cenge e dei canaloni ancora abbondantemente innevati, delle cascate che animano le pareti, della maestosa e austera verticale sud della Marmolada, con i suoi 700 metri che svettano verso il cielo.

    Al resto ci pensa madre natura. C’è una fioritura dove i rododendri fanno la parte del leone, ma non sono marginali nemmeno le genzianelle e una miriade di stupendi cuscinetti multicolori. Gli esperti dell’Unesco, dopo ricognizioni e attenti studi, hanno riconosciuto le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità. Ne siamo orgogliosi. Per noi, tuttavia, le nostre montagne, tutte, sono da sempre un patrimonio di uomini perché lì hanno imparato una importante lezione di vita.

    La cerimonia organizzata dalla sezione Trento inizia puntualmente alle ore 11,15. Alzabandiera, con la fanfara Lizzana del gruppo Zugno (TN) che esegue l’inno nazionale. Sullo spiazzo domina la chiesetta dedicata alla Vergine, custodita da una bella statua in bronzo di san Maurizio. Lo schieramento dei vessilli e dei gagliardetti è al completo. Anche la rappresentanza della Sede Nazionale, che scorta il vessillo della sezione di Trento, è ritta sull’attenti.

    Subito dopo c’è la deposizione di una corona in memoria dei Caduti e le allocuzioni ufficiali. Il sindaco del comune di Pozza, censuario del Contrin, signora Alessandra Cloch, esprime la sua soddisfazione per la numerosa presenza di alpini e familiari, affermando che si sente toccata da emozione e sentimenti forti.

    Riconosce che le istituzioni devono riconoscenza agli alpini per la loro generosità, sempre protagonisti di bene. Gente che ama i fatti più che le parole . Riferendosi al riconoscimento attribuito alle Dolomiti da parte dell’Unesco aggiunge che esse non sono solo un bene naturale, paesaggistico e turistico, ma un valore aggiunto per chi da sempre le vive. Maurizio Pinamonti, in rappresentanza del presidente della sezione, Giuseppe Demattè, saluta i presenti e in particolare il col. Bertinotti in rappresentanza delle TTAA, i consiglieri nazionali Favero, Frizzi, Miotto, i componenti della commissione Contrin, Cadore, Martini e il direttore de L’Alpino, Vittorio Brunello.

    Siamo ai piedi della Marmolada, regina delle Alpi, afferma, un patrimonio che abbiamo sempre valorizzato e vorremmo trasmettere intatto ai nostri figli . Favero, nella sua qualità di presidente della Commissione Contrin, chiude gli interventi con un forte richiamo all’epopea degli alpini, uomini di pace che hanno saputo fare il loro dovere di soldati in guerra. Uomini generosi, presenti nei momenti difficili del Vajont, Friuli, Irpinia, Rossosch, Mozambico e Abruzzo .

    Sul pendio che sovrasta l’area di schieramento, dove si è raccolta una folla di gente in attesa della santa messa che chiude la cerimonia, campeggia uno striscione gigante con la scritta: Concordia, Fratellanza, Solidarietà.